La consuetudine di pubblicare racconti o romanzi a puntate sulle pagine di un giornale era già molto popolare nel XIX secolo, e tale rimase fino a tutta la prima metà del XX. L’idea era stata in origine quella di dare una collocazione unica alle notizie di genere culturale e il primo a realizzarla fu Louis-François Bertin, che come direttore del quotidiano parigino Journal des Débats cominciò a pubblicare le recensioni teatrali nella parte bassa della pagina del suo giornale, poi denominata feuilleton.

Nel tempo ci fu una vera e propria trasformazione del feuilleton che cominciò a ospitare anche locandine di mostre ed eventi artistici, pubblicità relative, fino all’arrivo dei cosiddetti romanzi a puntate o d’appendice.

I romanzi d’appendice erano romanzi popolari con una trama complessa (e così doveva essere visto che c’era la necessità di tenere i lettori col fiato sospeso di settimana in settimana), in cui bene e male si fronteggiavano agguerriti. Il finale era pieno di buoni sentimenti: amore e giustizia trionfavano sempre.
Uno dei più seguiti in Italia fu sicuramente “La fidanzata del bersagliere” (1916). Carolina Invernizio ne è l’autrice. Le sue opere erano fra le più lette. A dispetto di ciò, Carolina fu soprannominata dai grandi letterati “la casalinga di Voghera”. Vi ricorda qualcosa? Ne parleremo insieme in uno dei nostri prossimi appuntamenti.

Con il passare del tempo, il termine feuilleton cominciò a essere usato anche per distinguere questo genere letterario.
Fra i romanzi classici che tutti noi amiamo, molti nacquero proprio per essere pubblicati sul feuilleton.
Dal sito Books on the wall abbiamo tratto questa immagine che riporta i nomi di trenta romanzi classici e moderni, il periodo e l’indicazione delle riviste e dei giornali su cui vennero pubblicati per la prima volta.

L’evoluzione moderna dei romanzi a puntate è oggi rappresentata dal podcast seriale, la cui diffusione, in netta crescita, sta regalando grandi soddisfazioni all’editoria di settore.

La nostra rubrica culturale si chiamerà
Elleboro
L’elleboro è una pianta tenace che si fa strada attraverso il manto nevoso per sbocciare in pieno inverno. Dagli antichi greci era considerata miracolosa, capace di curare la pazzia. Per i nostri contadini, invece, scoprire nel proprio campo un arbusto di Elleboro era di buon auspicio per il raccolto.
Come l’elleboro, una storia ben raccontata ci trascina lontano dalla nostra realtà quotidiana, ci regala emozioni, ci accoglie in uno spazio sicuro dove possiamo dimenticare ogni preoccupazione. E come l’elleboro, anche le storie che pubblicheremo si faranno strada fra tante, con l’augurio che la nostra rubrica gli porti fortuna.