La scelta del Ministero dell’Interno di escludere la Polizia locale dai contributi economici per i familiari degli appartenenti delle forze dell’ordine deceduti per Covid, è gravissima e irrispettosa secondo la Cisl – Fp.
<<È inaccettabile e disumano – dichiara Enzo Mastorci segretario generale Cisl – Fp Area Nord – abbandonare le famiglie degli agenti deceduti mentre svolgevano il loro servizio durante l’emergenza sanitaria. La maggior parte dei controlli anti-pandemia sono stati eseguiti dalla Polizia locale, che ha tutelato l’ordine pubblico mettendo a rischio la loro stessa vita. Si tratta di una discriminazione ingiusta quanto incomprensibile, che va assolutamente rivista. La Polizia locale – continua Mastorci – sin dal marzo 2020, in tutti i territori, è stata in prima linea per la tutela delle persone e delle comunità. Tanto che nelle nostre strade ha rappresentato il punto di riferimento determinante nel contrasto alla diffusione del Covid. Evidentemente la memoria di chi ha emanato questo testo è molto corta. Si dimentica che in tutti i telegiornali, organi di informazione e social media dei periodi più cruenti della pandemia, ad ogni notizia sui controlli era inevitabile documentare la presenza delle pattuglie delle polizie locali di tutta Italia. Così come si dimentica che in ogni metropoli, città o borgo rurale la Polizia locale era inserita nelle ordinanze per l’ordine pubblico mirate alla prevenzione e al rispetto delle norme Covid>>.
Il testo emanato dal Ministero dell’Interno è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale giovedì 17 febbraio, e prevede appunto, l’esclusione dei familiari degli operatori di Polizia Locale dai contributi economici riconosciuti agli appartenenti alle forze dell’ordine (Polizia ad ordinamento statale e Vigili del Fuoco) deceduti per aver contratto il virus in conseguenza della propria attività lavorativa.
<<Come Cisl-Fp chiediamo al Governo, al ministro dell’Interno e all’Anci di intervenire e correggere il
provvedimento – prosegue Mastorci – bisogna subito fare giustizia e inserire nel decreto gli appartenenti alle polizie locali. Anche perché parliamo di lavoratrici e lavoratori della sicurezza che, a parità di attività e funzioni svolte rispetto alle altre forze dell’ordine, continuano a sopportare palesi differenziazioni in tema di previdenza, assistenza e fiscalità. Per questo da decenni chiediamo una nuova Legge quadro sulla Polizia Locale che elimini le evidenti discriminazioni che invece continuano ad aumentare. Voglio ricordare che nei due anni di pandemia sono morti 30 tra agenti e ufficiali di Polizia locale che svolgevano servizio
nei comandi di tutta Italia, mentre centinaia sono stati affetti da una forma grave di patologia e migliaia hanno contratto il virus>>.