Il Comitato Diritti per Disabilità di Massa Carrara aderisce alla manifestazione lanciata dal Collettivo di Fabbrica della GKN per sabato 26 marzo a Firenze.
Tanti i motivi: “Ci siamo organizzati a partire dallo scoppio della pandemia – spiega il comitato – contro le misure restrittive e le chiusure che ci hanno tenuti lontani dai nostri familiari per molti mesi.
Negli ultimi due anni, la condizione degli ospiti nelle Rsa e Rsd si è trasformata in un vero e proprio regime carcerario e noi abbiamo cominciato questa lotta proprio quando nessuno considerava il problema, quando nessuno considerava le ricadute drammatiche della negazione del diritto all’affettività per i nostri ragazzi e genitori anziani.
Relazioni affettive che rientrano a tutti gli effetti nei percorsi terapeutici di queste persone. Ad oggi la situazione è che molte di queste strutture non ci permettono ancora di incontrare i nostri familiari e dove le visite sono concesse le modalità sono disumane: 20/30 minuti, non possiamo avvicinarci, non possiamo abbracciarli, siamo costretti a vederli dietro a un vetro e non possiamo entrare nelle loro camere.
Con la fine dell’emergenza ricevere visite e mantenere le relazioni sociali con i nostri familiari sarà ancora complicato poiché l’obbligo di green pass rafforzato rimarrà per le visite nelle Rsa, Rsd e negli ospedali anche dopo il 30 aprile (data in cui decadrà per molte altre attività).
Ma la nostra lotta – prosegue il comitato – non riguarda solo le restrizioni imposte con l’emergenza pandemica ma anche per la difesa e l’estensione del diritto alla salute, per la dignità, il rispetto e la difesa dei diritti umani, difesa e diritti nei luoghi di lavoro.
Il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) va difeso, esteso e rafforzato, cosa che negli ultimi decenni non è affatto avvenuta”.
Le rivendicazioni del comitato si riassumono nei seguenti punti: diritto di incontrare i nostri cari, con o senza green pass; tamponi gratuiti per chi va a fare le visite; rette aumentate.
Inoltre “ il sistema di accreditamento delle strutture (Rsd e Rsa) ad oggi non va incontro alle esigenze della persona.
Le persone non autosufficienti sono persone malate e in condizione di dipendenza. I familiari devono avere accesso alle strutture residenziali per monitorare, controllare, individuare i bisogni dei nostri parenti e indicare le misure necessarie alla loro realizzazione”.

