Come già annunciato, Francesco Gabbani sarà a Carrara il 23 Aprile, con un firmacopie che inizierà alle ore 15.00, e al quale sarà garantito l’accesso solo a chi avrà acquistato il disco con pass prioritario presso il Mondadori Bookstore di Carrara (già disponibile per il pre-ordine ).
Grazie alla sinergia tra il Mondadori Bookstore di Carrara e l’agenzia di comunicazione SM Comunicazione Digitale, organizzatori dell’evento, e la casa discografica BMG Rights Management, in collaborazione con Nausicaa spa, Pubblica Assistenza Carrara e Radio Subasio, è stato trovato un luogo ideale: Il palco della musica in Piazza Antonio Gramsci a Carrara.
Qui sotto le dichiarazioni del cantante emerse durante la videoconferenza su Zoom tenutasi ieri pomeriggio.
“Ci tengo a dichiarare che non sarò in concerto a Carrara” – Afferma Francesco Gabbani – “Questo appuntamento sarà un firmacopie puro. Quello che sto facendo è il classico tour firmacopie, occasione per incontrare pubblico, fare firme, e farmi fotografie insieme ai miei fan, ma ci tengo a sottolineare questa cosa per non dare illusioni a chi pensa che ci sarà un concerto”
E in caso di pioggia?
“Mi dispiacerebbe per per persone in fila, anche se il palco è al coperto. L’unica cosa che posso fare è garantire l’ utilizzo di pennarelli indelebili per non sbiadire la firma, nel caso venisse giù “acqua come pomi”, come si dice a Carrara” – Scherza il cantate.
Parliamo dell’album. Quale significato cela e di cosa parla?
La mia espressione musicale è espressione di chi sono e l’album rappresenta chi sono oggi.
E’ un disco costruito con le componenti con le quali il grande pubblico mi ha conosciuto: taglio ironico, provocatorio, leggero di primo approccio ma con un significato profondo.Considero questo album un continuum con il percorso di Viceversa, ma mentre Viceversa provava ad interpretare e capire me stesso nei confronti della società e in relazione agli altri, “Volevamo solo essere felici” fa un’analisi di me stesso mettendomi in paragone con gli altri.
Guarda più all’interiorità, esaminando me stesso con un approccio di introspezione psicologica, aspetto che è frutto del periodo vissuto, della pandemia e del fatto che abbiamo trascorso più tempo con noi stessi.
E il titolo?
Nel titolo comprare la parola “felicità” ma voglio sottolineare che non ho la presunzione di definire che cosa sia la felicità, che è una cosa soggettiva. Quello che mi sento di dire è che la frase “Volevamo solo essere felici” è quasi una giustificazione, è tenera: tutto quello che facciamo è mosso dalla ricerca della felicità.
Tutti cerchiamo la felicità.
Hai deciso di mettere Carrara come una delle prime date del tour. Perché?
Ho voluto che una delle prime date fosse Carrara perché colgo ogni occasione per condividere il mio percorso con i concittadini e lo dimostra anche il fatto che, per scelta, voglio vivere, di base, in zona.
Ho un rapporto appagante con la città, con carrara in tutti i suoi aspetti: è un territorio strepitoso e mi piace soprattutto la connessione con la cittadinanza, per la quale sento un grande affetto.
Per tornare al riferimento che facevi al concerto, che ripetiamo NON si terrà sabato: quando ne farai uno a Carrara?
Mi piacerebbe tanto farlo, l’ho sempre dichiarato ma la questione è che non dipende solo da me. L’organizzazione di un concerto di questo tipo è impegnativa e purtroppo non è facile da allestire.
Mi auguro che ci sia prima o poi l’occasione. Ci lavoriamo sempre.

