Galeano Fruzzetti e il suo debutto nel mondo della pittura. Lo ha fatto tra amici, in punta di piedi, entrando a Pietrasanta, culla della cultura, ospite all’ enoteca Decalè.
Ha presentato le sue opere su “L’acqua delle donne”, affiancato dalla scrittrice (nostra collega) Angela Maria Fruzzetti, intervenuta per parlare della figura femminile nella memoria, condividendo le emozioni suscitate nei dipinti esposti.
Ex assessore alla cultura, oggi imprenditore, Galeano Fruzzetti non sapeva di possedere la “vena” artistica.
“Tutto è successo per pura casualità – ha raccontato -. Un giorno, mia nipote mi ha chiesto di disegnarle un cane. Non sapevo da che parte cominciare ma per accontentarla, l’ho fatto e mi sono sorpreso di quello che ero riuscito a fare. E così ho iniziato a disegnare i cani dei miei amici e regalare quadri, trovando consenso. Insomma, ho scoperto che mi piace dipingere.
E’ stata proprio un’amica, alla quale avevo donato il ritratto del suo cane, a propormi di iscrivermi a un corso di pittura, dalla brava Rosanna Tongiani, pittrice e restauratrice. E così ho fatto. E l’arte mi ha preso totalmente. Mai avrei pensato che un giorno avessi potuto dipingere”.
E invece le tele a olio sono lì, appese per questa prima mostra a cui faranno seguito altre esposizioni. Perché l’arte di Fruzzetti è piaciuta moltissimo ai presenti, tra cui un critico d’arte che ha elogiato lo stile e la tecnica utilizzata. Ovviamente anche le tematiche, perché su quelle tele si racconta la storia delle donne e dell’importanza dell’acqua. E qui, la scrittrice ha narrato alcuni episodi legati al mondo delle donne e dell’acqua, tra cui la storia degli antichi lavatoi oggi lasciati nel degrado.
“Queste strutture fanno parte del patrimonio storico culturale e antropologico- ha detto Angela Maria Fruzzetti – e raccontano un vissuto importante, quali luogo di aggregazione nella storia femminile. Ho proposto un censimento di queste strutture che potrebbero essere valorizzate e utilizzate a scopo culturale e informativo”.
Nelle tele di Galeano Fruzzetti scorre la storia delle donne e dell’acqua: dal fiume alle antiche fontane pubbliche ai lavatoi fino a una coloratissima terra d’Africa dove una donna, con bimbi al seguito, trasporta in capo un contenitore di preziosa acqua: un’immagine che per noi rappresenta il passato (negli anni 60 circa si aprirono i rubinetti nelle case) mentre in terra d’Africa, purtroppo, è la narrazione del presente.
E’ obiettivo dell’artista ripetere la mostra e aprire una riflessione sull’acqua, stavolta in quel di Massa, sempre attraverso la narrazione storica, culturale, antropologica della collega.