Da oltre sei anni un movimento franoso ha danneggiato il sentiero della parte alta di via Castello , a Forno, e nessun intervento è stato eseguito.
I residenti lamentano lo stato di abbandono di quella parte di territorio:
“Per la pulizia – spiegano – dobbiamo fare noi, se non vogliamo camminare in mezzo ai rovi, ma la frana non possono certo sistemarla chi in quei luoghi ancora ci vive. E’ una situazione rischiosa, perchè i tubi dell’acqua e del gas passano da lì. Il viottolo franò dopo un violento temporale. Intervennero i vigili, transennarono e nulla più. Sono passati sei anni e non si è visto più nessuno. Da queste parti ci abitano anche persone anziane e bambini e il manto del sentiero si presenta insicuro, con avvallamenti che mettono a rischio la pubblica incolumità”.
Il comitato Una montagna da salvare, a cui i residenti si sono rivolti, prende posizione sulla vicenda:
“Ci sono alcuni luoghi, nelle frazioni montane, disagevoli per essere raggiunti, sentieri e scale abbarbicate lungo le pendici collinari. Un tempo anche quei luoghi meno agevoli erano abitati da molte persone e il territorio certamente era più controllato.
Oggi rimangono poche famiglie ma a quelle poche famiglie vanno garantiti tutti i servizi necessari, in primis la sicurezza della viabilità.
Ci sentiamo di dire – aggiunge il comitato – che quelle persone che ancora resistono in quei luoghi, sono quelle che incidono notevolmente sulla prevenzione e sulla salute del territorio.
Restano un presidio importante. La montagna abitata è un segnale da accogliere e incentivare, contro il fenomeno dell’abbandono dei paesi. E per coltivare questo messaggio c’è bisogno di mantenere condizioni favorevoli ai residenti, soprattutto nelle zone meno agevoli del territorio.
Auspichiamo per i residenti di via Castello un rapido intervento di messa in sicurezza del movimento franoso e il ripristino del sentiero sconnesso”.