Il 17 maggio è la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia.
Ideata da Louis-Georges Tin, curatore del Dictionnaire de l’homophobie (Presses Universitaires de France, 2003), la prima Giornata internazionale contro l’omofobia ha avuto luogo il 17 maggio 2004, a 14 anni dalla decisione (17 maggio 1990) di rimuovere l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione mondiale della sanità.
L’omofobia è l’avversione irrazionale o ideologica nei confronti dell’omosessualità e di altre diversità sessuali come la bisessualità e la transessualità. L’omofobia si può presentare nella forma di sentimenti, pensieri, pregiudizi, comportamenti, che spesso diventano abusi sulla persona e veri e propri crimini. L’omofobia viene equiparata dall’Unione Europea al razzismo, alla xenofobia, all’antisemitismo e al sessismo e, nei maggior parte dei paesi occidentali, esistono leggi per contrastarla.
In una nota stampa divulgata dal Ministero dell’Istruzione il 5 Maggio si legge:
La Costituzione italiana, all’art. 3 sancisce: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (…).
Tutto ciò premesso, in occasione del 17 maggio e della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, nonché contro ogni forma di atteggiamento pregiudiziale basato sull’orientamento sessuale – giornata indetta peraltro con la risoluzione del Parlamento Europeo del 26/04/07 – i docenti e le scuole di ogni grado, nell’ambito della propria autonomia didattica ed organizzativa, sono invitati a creare occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nell’ambito dei principi nazionali e internazionali sopra citati.
Oggi verranno organizzate numerose iniziative in tutta la Toscana, come quella dell’Ordine degli psicologi della toscana che, insieme agli altri Ordini e Collegi del Comitato “Insieme per le professioni”, ha organizzato la presente iniziativa che si svolgerà oggi alle 18.30 al corner delle Pari Opportunità presso il Parco San Donato di Firenzea cui prenderà parte anche la consigliera Tesoriera dell’Ordine degli Piscologi della Toscana, Eleonora Ceccarelli.
Oppure possiamo citare la camminata sui tacchi di Firenze prevista per oggi e organizzata da Arcigay Firenze Altre Sponde e tante altre iniziative che si terranno a Pisa, Prato, Firenze.
Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay per i diritti Lgbt+, Solidale, Ambientalista e Liberale ha illustrato la proposta sulla multa da 500 euro per chi discrimina:
“In occasione della Giornata Mondiale contro l’omobitransfobia, abbiamo inviato a tutte le Regioni, Province autonome e a tutti gli oltre 7.900 Comuni la nostra proposta di delibera che sanziona con una multa di 500 euro chi fa propaganda di odio o discrimina le persone Lgbt+, donne e persone con disabilità, come oggi già avviene per chi lo fa contro neri ed ebrei ad esempio, in assenza di una legge nazionale”.
Il ricavato di queste sanzioni – così nella proposta del Partito Gay – andrà a costituire un fondo a disposizione degli Enti per prevenire l’odio contro le persone Lgbt+.
“Con questa proposta – ha aggiunto Marrazzo – vogliamo fornire a tutte le amministrazioni, che in questi mesi si sono dichiarate sostenitrici della nostra comunità, una possibilità concreta per dare un segnale che contrasti e prevenga l’omobitransfobia.”
Ma com’è messa l’Italia nella lotta ai pregiudizi, veramente?
Anche se i dati non danno un’idea precisa di ciò che succede a chi viene discriminato o aggredito, o comunque non possono far capire la brutalità di chi crede di avere il diritto di giudicare, vediamo qualche numero.
Il territorio
Tra il 1 maggio 2021 e il 1 maggio 2022 si è svolto un anno di ordinaria omofobia in cui le vittime rilevate (cioè quelle che hanno esplicitamente sporto denuncia alle Forze dell’Ordine per fatti penalmente rilevanti anche in assenza di una specifica legge contro l’omotransfobia) sono almeno 148.
Non è affatto escluso che un buon numero di ulteriori vittime abbiano fatto lo stesso ma non abbiano reso pubbliche le cose.
Sono inoltre escluse, per ragioni di riservatezza, le storie di una gran parte degli ospiti delle “Case Rifugio” per persone LGBT+ di Torino, Milano, Roma e Napoli, che non se la sono ancora sentita di raccontarsi. Essi sono un numero piuttosto consistente e meritano di essere menzionate.
Città per città
Le vittime di omofobia che hanno denunciato nel 2021/2022 si distribuiscono in 42 località che vanno da Roma (2.873.000 abitanti) a Vallefiorita (CZ – 1.618 abitanti).
La maggior concentrazione si ha ovviamente nelle grandi città.
L’incidenza sulla popolazione segue un ordine quasi inverso: minore è la popolazione, maggiore è l’incidenza del numero di vittime) ma con punte significative verso il fondo: non è detto che, nei centri più piccoli, si verifichino pochissimi atti di omofobia. Spicca il caso di Torino, che, negli anni scorsi, aveva avuto un numero di vittime relativamente basso.
Nel 2021/2022, tale numero ha superato quello di Napoli e Milano e ha raggiunto quello di Roma, che ha più del triplo di abitanti. Cade rovinosamente il mito di Torino città friendly.
Giorno per giorno
Il “barcode dell’omofobia” (una stanghetta colorata, un episodio) parla di 106 episodi (solo tra quelli penalmente rilevanti, quindi eccettuati semplici insulti o espressioni scritte o verbali non dirette a una precisa persona fisica) che hanno coinvolto un totale di 148 vittime. Due episodi ogni settimana; una vittima ogni tre giorni.
Mese per mese
Come sempre, il maggior numero di episodi e di vittime si è registrato nei mesi estivi, quelli cioè in cui si verificano più interazioni tra persone. Vi è però un picco molto pronunciato nel mese di giugno, quando si sono registrate ben 34 vittime (più di una al giorno), delle quali 26 di episodi violenti e violentissimi (10 aggressioni personali, 15 vittime di aggressioni di gruppo, 1 persona uccisa).
E’ impossibile non notare la coincidenza tra questo improvviso aumento dell’omofobia, e l’acceso dibattito pubblico in occasione della presentazione del ddl Zan alla Camera dei Deputati. A conferma di questa ipotesi, si nota un nuovo picco nel mese di ottobre, quando lo stesso ddl approdò in Senato.
La violenza omofoba sembra essere diventata una forma di azione politica, agita per motivi ideologici e alimentata dai messaggi omo-negativi che arrivano da parte dei partiti conservatori, dalle associazioni che fanno a essi riferimento, e dagli organismi ufficiali della Chiesa cattolica. Questi si esprimono a parole; altri, volendo “partecipare” ma essendo a corto di argomenti dialettici, passano alle mani. In questa direzione va anche l’osservazione dei singoli episodi: tra giugno e luglio, 4 vittime hanno subito aggressioni in seguito a veri e propri raid omofobi organizzati dopo un pride; 4 vittime sono state aggredite davanti alla sede di un centro di cultura lgbt+, diverse vittime sono state pestate perché portavano una borsa rainbow o qualche “distintivo” riconducibile al movimento lgbt+.
Per concludere diciamo che ci sono stati dei miglioramenti (se così vogliamo chiamarli) perché è diminuita la percentuale degli episodi avvenuti nei luoghi del tempo libero (ma potrebbe essere “merito” del lockdown), a scuola, si è passati da una media di vittime pari al 4%, a una percentuale attuale dell’1%, nei luoghi di lavoro, la percentuale è passata da una media del 5% a un dato attuale del 2% e il fenomeno dell’omofobia via web è tornato a valori contenuti.
Diminuire le percentuali però non è importante. È importante capire l’assurdità di accanirsi contro chi vuole solo essere libero di esprimere se stesso e amare come chiunque e capire che il rispetto si deve a tutti coloro che ci rispettano, non solo a chi è uguale a noi, o meglio chi consideriamo uguale, perché la bellezza dell’essere umano sta nella diversità. A chi piacerebbe un mondo di persone fatte con lo stampino?
