Sui social è conosciuta come Aurora Blu, Antonella Aurora Manfredi, guida ambientale escursionistica e Storica di Controvento Trekking e Storia, molto conosciuta a Massa: è sua la lettera che riportiamo qui sotto, pubblicata anche sulla sua pagina Facebook.
Parla di un albero secolare, il Pioppo Nero di Turano, che qualcuno ha deciso di recidere, e che era la testimonianza sopravvissuta di quel grande bosco che già nel Medioevo si estendeva dalle pendici di Monte Pepe all’attuale Via Bagaglione.
“Gli Alberi monumentali sono una ricchezza botanica ma anche storica, culturale, tutelati dalla normativa vigente.
Nel territorio di Massa ce ne sono diversi, dimenticati e sottoposti alla malasorte. Quella che è capitata al meraviglioso Pioppo Nero di Turano! – Scrive Aurora –
Il Pioppo segnalava inoltre anche la presenza di un antico passaggio a piedi (ora privatizzato) che, scendendo dal perduto convento di S. Remigio (sec. XII) si dirigeva verso la pianura e S. Cristoforo, collegandosi alla Via Romana. Quindi pianta monumentale, monumento botanico, ma anche riferimento storico-culturale. Ebbene questo Albero non c’è più!
Gli Alberi sono stati la prima forma di religiosità del genere umano come ci insegna la storia. A partire dal mitico frassino di Yggdrasill, asse e sostegno del mondo. La presenza di alberi sacri è testimoniata nel tempo. Dai Romani al Medioevo, alcuni di questi alberi ubicati in luoghi strategici danno spesso origine ai Lucus, boschi sacri. Boschi intoccabili, spesso recintati ed accessibili solo in occasione di cerimonie o ricorrenze particolari delle comunità.
Nel Medioevo in particolare i grandi alberi indicavano una direzione, un cammino, un crocevia, come nel caso del Pioppo nero di Turano, e la loro presenza e sopravvivenza è testimonianza viva di una fase di vita di un territorio che si è persa nel tempo, sopraffatta spesso dalla eccessiva urbanizzazione.
Secondo le vigenti leggi in materia, gli alberi monumentali sono “riconosciuti” sia per il loro alto valore ambientale, sia per il valore culturale di cui sono i testimoni. Un albero monumentale infatti non è solo un “grande albero”; esso è soprattutto un elemento naturale del paesaggio “sopravvissuto”, una testimonianza di una precisa fase della vita degli uomini che, attraverso le generazioni, lo hanno piantato, accudito e (a vario titolo) goduto.
Nel 2016 Il Pioppo Nero di Turano era stato inserito nel registro di Arbres Monùmentaùx come esemplare n. 27127, con tanto di geo localizzazione. All’epoca registrava una circonferenza di ben 4.30 m.
Bene, questo Albero centenario non c’è più. Sciaguratamente qualcuno ne ha decretato la morte per abbattimento nei giorni passati.
Ricordando la Legge 14 gennaio 2013 che introduce per i Comuni la obbligatorietà di censire sul proprio territorio gli alberi che presentano le caratteristiche di “monumentalità” attraverso il coordinamento delle Regioni e del Corpo forestale dello Stato, il successivo Decreto Min.le 23 ottobre 2014 “istituzione dell’elenco degli alberi monumentali d’Italia e principi e criteri direttivi per il loro censimento” ed infine la Legge regionale 19 marzo 2015 n.30 – “Norme per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico – ambientale regionale”, si chiede
perché e con quale motivazione il Pioppo sia stato abbattuto? Chi ha deciso questo taglio? Esiste una relazione di un agronomo? La Forestale è stata informata?
In attesa di risposte.Antonella Aurora Manfredi, Guida ambientale escursionistica e Storica
Controvento Trekking e Storia