Il Mundialito a Seravezza, torneo di calcio giovanile estivo organizzato da Gabriele Ricci e Lorenzo Benassi, dell’Accademia individuale della tecnica di Massa, continua la sua corsa, con tante partite ogni sera, e ragazzi in gioco dalla categoria 2015 fino alla categoria 2006.
Ieri sera, quinta giornata del torneo, tra gli spettatori, sugli spalti dello stadio Buon Riposo, c’era anche Massimiliano Bongiorni, ex calciatore e vice allenatore del Virtus Entella.
Mister Bongiorni, originario di Seravezza, ha approfittato della serata “di riposo” dai suoi impegni calcistici per godersi le partite dei ragazzi e salutare gli organizzatori. Ha accettato inoltre di scambiare due parole con noi.
Da uomo di calcio e appassionato, che cosa pensi di quello che hanno costruito e organizzato questi ragazzi e di come sta andando il torneo?
La cosa che mi ha colpito di più è l’organizzazione perché in questi eventi è l’ingrediente principale. Coordinare tutto questo movimento di bambini e genitori non è semplice. Io sono un uomo di calcio ma sono stato anche un bambino e ho partecipato a questo genere di eventi. Posso dire che questo è organizzato davvero bene. Mi colpisce ritrovarmi in una realtà dove ci sono più leve a giocare contemporaneamente, con questa coordinazione in cui tutto fila liscio.
Questo è il quinto anno di Mundialito. È la prima volta che hai l’occasione di partecipare a questo evento?
Sì, è la prima volta perché il lavoro mi porta sempre ad essere lontano. Ho colto l’occasione per venire ad assistere, anche perché conosco Gabriele e Lorenzo da diverso tempo. Mi fa enormemente piacere vedere che è un format che funziona.
Ci sono diversi premi oltre alla coppa del mondo, come pallone d’oro e premi individuali, che è un modo per dare a tutti la propria importanza e dare soddisfazione ai più piccoli.
Quando ci sono premi personali è gratificante. Al di là della squadra che vince, il fatto di poter mettere in luce ragazzi che giocano con squadre meno forti ma hanno doti spiccate, è molto importante. Inoltre dimostra ancora una volta che gli organizzatori sono abili a notare e riconoscere queste doti, localizzarle e metterle in luce dando il premio. È un ottimo modo per dare soddisfazione a questi giovani sportivi che ci mettono tutto il loro impegno.
Quello del Mundialito è un messaggio di coesione e uguaglianza per bambini e ragazzi, che ragionano sul confronto con le altre culture oltre che una boccata d’aria fresca dopo i due anni di pandemia.
Lo spirito deve essere quello. Il calcio è una lingua comune, una lingua mondiale e quello che è successo con la pandemia accentua ancora di più la voglia di stare insieme e divertirsi e, come stai notando, tutto funziona bene.
Ci sarà anche l’occasione per i ragazzi di essere notati da squadre di livello e osservatori, un’ottima opportunità di farsi conoscere per andare avanti.
Assolutamente – interviene Gabriele, organizzatore dell’evento – tutte le sere ci sono personaggi del mondo del calcio di Toscana e Liguria che chiedono nominativi di giocatori che si sono messi in luce durante la partita e questo è un modo per provare a realizzare quello che è il loro sogno.
Allora facciamo ancora i complimenti a Gabriele, Lorenzo e tutto lo staff organizzativo e ringraziamo ancora una volta Massimiliano Bongiorni, che ci ha concesso il suo tempo.
In bocca al lupo a tutti i partecipanti del Mundialito!
