“Ha tentato di evadere dal carcere di Cuneo, ma l’attenta vigilanza della polizia penitenziaria ha scongiurato sul nascere il grave evento critico”.
Così il Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe), a proposito di Daniele Bedini, il falegname di 32 anni di Carrara accusato di avere commesso due omicidi poco più di un mese fa a Sarzana, in Liguria, protagonista ieri di un’evasione lampo, catturato in mezz’ora grazie a polizia penitenziaria e carabinieri.
“Parliamo di un detenuto – prosegue il Sappe – che anche a Spezia aveva tentato di evadere e proprio per questo era stato trasferito al carcere di Cuneo. Ottimo intervento della polizia penitenziaria, che ha evidenziato la professionalità e il senso del dovere con cui espleta il suo servizio”
commenta il segretario generale Donato Capece, che torna a sottolineare le criticità delle carceri italiane:
“Ancora non é chiara la dinamica, pare fosse al campo e abbia scavalcato la recinzione. Nei 200 penitenziari del Paese l’affollamento nelle celle -prosegue – resta significativamente alto rispetto ai posti letto reali, quelli davvero disponibili. Un problema é la mancanza di lavoro, che fa stare nell’apatia i detenuti.
Un altro é l’assenza di provvedimenti concreti verso chi infrange le regole all’interno dei penitenziari. Ma va evidenziato anche -conclude – che l’organico di polizia penitenziaria e’ sotto di 7mila unità e che il carcere non può continuare con l’esclusiva concezione custodiale che lo ha caratterizzato fino ad oggi”.
La fuga, secondo quanto appreso dall’Ansa, è avvenuta ieri all’ora di pranzo. L’uomo, arrestato all’inizio di giugno per l’omicidio della prostituta albanese Nevila Pjetri e indagato per quello della trans Carla Bertolotti, è riuscito a raggiungere la strada con agilità e forza fisica, ha scavalcato a mani nude il cortile del passeggio, ha raggiunto il muro di cinta arrampicandosi sui condizionatori e sul tetto della palestra e, dopo essersi appeso ad un lampione, si è lanciato all’esterno della casa circondariale. L’allarme della polizia penitenziaria, agli ordini del comandante facente funzioni Nino Di Noto, è stato immediato e ha fatto scattare subito controlli e posti di blocco in tutta la zona.
Dopo appena mezzora, l’evaso è stato rintracciato alla stazione, a bordo di un treno in partenza per Fossano. A riconoscerlo sono stati tre carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Cuneo. I militari, per i quali il Comando provinciale dell’Arma proporrà un encomio solenne, lo hanno poi riaccompagnato in carcere.
Il tentativo di evasione odierno riaccende le polemiche sulla sicurezza della casa circondariale di Cuneo, dove sono reclusi anche detenuto in regime di 41 bis. Lo scorso 28 luglio le organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria hanno incontrato il prefetto, Fabrizia Triolo, per denunciare le gravi criticità in tema di sicurezza e gestione interna del carcere.
Il carrarese è stato catturato nel giro di mezz’ora dalla fuga dal carcere di Cerialdo, dove è stato ricondotto e dove si trova in regime di massima sicurezza, guardato a vista. A Villa Andreino il suo tentativo di evasione era stato invece del tutto velleitario, lanciando una corda costituita da avanzi di stracci che era riuscito in breve tempo a recuperare.
