Il Teatro Politeama di Carrara, che occupa tutto il lato nord dell’ottocentesca Piazza L.C. Farini (ora Piazza G. Matteotti), fu uno degli ultimi progetti fatti per Carrara dall’ingegnere Leandro Caselli.
Il Teatro Politeama “Giuseppe Verdi”, chiuso da alcuni anni ha subito numerosi crolli (1989,1994, 2008, 2011,2013) a causa di alcuni abusi edilizi e dell’incuria.
Qualche giorno fa l’assessore alla Cultura ha dichiarato, in piena conferenza stampa, che la probabile fine del Politeama Verdi “sarà la demolizione”.
Questa frase ha imposto una presa di posizione chiara della sindaca Serena Arrighi e della giunta sul futuro del centralissimo palazzo e sulle reali intenzioni del Comune sulla delicata vicenda che vede uno dei più grandi teatri della Toscana sigillato e transennato perché inagibile da oltre dieci anni.
“Fermo restando che il nostro intento politico – spiega Arrighi – e riportare alla vita e alla attività culturale il Politeama, adesso siamo stati presi da altri problemi dettati dalla recente emergenza ’maltempo’ per cui in questo breve periodo dal nostro insediamento non siamo riusciti ad affrontare quel tema. Tuttavia – assicura la sindaca – sarà nostro impegno riportarlo attivo perché è un simbolo culturale e fisico della città. Sappiamo che dal punto di vista architettonico si tratta di un intervento di ripristino e conservativo quanto mai difficoltoso e al momento non abbiamo avuto ancora il tempo per affrontare con i tecnici l’argomento e capire lo stato della vertenza sia dal punto di vista strutturale che legislativo”.
Luciano Morotti, segretario del circolo Pd Carrara Centro, ci invia una nota sull’argomento.
Crediamo sia necessario un chiarimento: il politeama è uno degli elementi distintivi della nostra città, oltre ad essere uno dei più alti esempi di architettura teatrale.
Il tempio che ha riunito generazioni di amanti dell’opera lirica che ne hanno seguito le sorti negli anni e che ha fortemente identificato i suoi abitanti come un popolo amante, oltreché capace di esserne critico, dell’opera.
Ecco non è sostenibile forzare una frase che denota l’impotenza di tutti di fronte alla sequela quasi ventennale di denunce, ordinanze e ricorsi al TAR che andranno ben oltre il 2023.
La battuta, perché detta dopo l’ufficialità, ha però quasi riaperto un dibattito da campagna elettorale da parte dell’opposizione.
Ciò rischia di estendere lo status quo.
Il tema è notissimo a tutte le componenti politiche, alla maggioranza e a tutto il Consiglio Comunale.
La sindaca ha inserito nei suoi programmi questo importante recupero e ciò e di garanzia per le future azioni del Comune.
Abbiamo chiari gli obiettivi, in questo caso eccelsi, per la città che, attraverso l’intero consiglio comunale, dovrebbe trovarsi unita per un risultato bi-partisan superando ogni polemica.
Il segretario del circolo PD Carrara centro. Luciano Morotti.