Il film di Vittorio Guacci “Mi mancherai. Ricordo di Sandro Pertini” ha emozionato il numeroso pubblico presente nella sala della resistenza a Palazzo Ducale.
Realizzato dalla Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati e “ Centro Studi e Documentazione “Sandro Pertini”, evento curato dalla sezione Anpi Patrioti Apuani – Linea Gotica di Massa con il patrocinio di alcune associazioni locali.
Coinvolgente l’intervento dell’onorevole Valdo Spini, che nel 1990 ha promosso la costituzione della Fondazione Circolo Rosselli di cui oggi ne è il presidente.
Spini è un politico che è stato strettamente legato a Pertini e alla terra apuana ed ha raccontato la sua esperienza e alcuni aneddoti vissuti con Sandro “un uomo forte, vicino ai sentimenti delle persone, che sapeva far politica”.
Il film, dunque, racconta il percorso di vita che ha portato Sandro Pertini, politico più amato dagli italiani, a diventare un uomo di Stato partendo dai suoi primi anni di vita nell’Italia monarchica e attraversando due guerre mondiali, il fascismo, l’esilio politico, il carcere, la lotta partigiana, la Liberazione e l’inizio dell’era repubblicana.
Concludendo l’intervento ha ricordato che “nei periodi che ci aspettano, credo che richiamarsi a Sandro Pertini abbia un grande valore”.
Ha coordinato l’incontro l’onorevole Elena Emma Cordoni, presidente Anpi di Massa, con l’obiettivo non solo di sottolineare la figura del presidente ma anche sollevare la questione dell’intitolazione del ponte sulla foce a Pertini.
La parola è passata quindi a Riccardo Bardoni, presidente dell’associazione “La 31 settembre” circolo Arci , il quale ha ripercorso l’iter, ancora inconcluso, della proposta di intitolazione del ponte al presidente partigiano, proposta sostenuta anche dall’ Anpi di Massa.
“Inoltrata al Comune di Massa il 21 gennaio 2020, dopo un anno e mezzo ancora niente – dice Bardoni – Nel frattempo abbiamo raccolto in città 840 firme. Ricordo anche che un giovane consigliere di maggioranza ha definito il presidente “terrorista” e la notizia è andata su tutte le pagine nazionali.
Ponte Pertini rappresenta un tassello importante nella toponomastica cittadina. In tale zona, infatti, si collegherebbe simbolicamente via X Aprile, che ricorda la Liberazione della nostra città nel 1945, con il cippo dedicato alla memoria del giovane Aldo Salvetti, e così si realizzerebbe un anello di strade e piazze, con il ponte della Liberazione sull’Aurelia, con via Turati e Largo Matteotti. E poi, un ponte perché non ha nessun numero civico da cambiare e non è mai stato titolato.
Tra l’altro la commissione toponomastica ha espresso parere positivo e manca la firma del sindaco. Ponte Pertini ha anche un altro valore: siamo convinti che se Sandro fosse tra noi e avessimo chiesto la revoca della cittadinanza onoraria di Massa a Mussolini, concessa nel 1924 come avvenne in quel momento storico in altri seicento50 comuni italiani, avrebbe detto di sì, non per vendetta ma per giustizia”.
Il consigliere Stefano Alberti ha ricordato che “dopo tutto quello che è successo in città, è importante l’intitolazione di questo ponte al presidente Pertini, anche per chiudere questa brutta pagina. L’amministrazione al momento ha escluso l’intitolazione per fare ulteriori verifiche e – ha concluso – speravo che all’incontro fossero stati presenti il sindaco Persiani o l’assessore Guidi”.
Hanno portato il loro contributo lo storico Massimo Michelucci e il prof. Stefano Caretti, presidente nazionale ass. Sandro Pertini.