Attualmente Minions 2 è primo al box office con più di 10 milioni di dollari d’incasso. Ma perché li amiamo così tanto?
Servivano i mostriciattoli gialli protagonisti del franchise di Cattivissimo Me per riportare il pubblico nelle sale. Attualmente Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo, sequel di Minions (2015) a sua volta spin – off/prequel di Cattivissimo Me (2010), Cattivissimo Me 2 (2013) e Cattivissimo Me 3 (2017), si aggira intorno ai 10 milioni di dollari totali di incasso, superando persino Bullet Train (David Leitch) con Brad Pitt.
Ma come mai tutto questo interesse per le storie con protagonisti gli assurdi scagnozzi di Gru? Una buona spiegazione l’ha avanzata il critico cinematografico Gianni Canova, spostando l’attenzione non sul “perché” ma sul “chi”: chi sono i minions? Cosa sono? Tuberi (come hanno avanzato molti fan)? Fagioli gialli? Sono asessuati, dato che apparentemente non vi sono donne all’interno della loro tribù? E come nascono? Come fanno a farsi comprendere da Gru?
Dal canto loro, i minions sono esserini con poche pretese e senza un preciso scopo nella vita tranne quello di servire. Il loro è un inspiegabile istinto ossessivo che li porta a brancolare da un padrone ad un altro, da un leader ad un altro, incapaci di trovarsi una funzione se non quella di aiutare i peggiori malfattori nelle loro azioni scellerate sempre in una condizione di pieno servilismo.
Forse è proprio questo uno dei loro tratti più affascinanti o forse è il fatto che le loro storie progressivamente più rade, come nel caso del film in esame che si basa su una trama esilissima, diventano sempre più scevre della presenza antropica (segno dei tempi?). L’attenzione è tutta assorbita dal loro modo così strano ma naturale di essere aiutanti goffi e imbranati, mentre la considerazione rivolta alle azioni degli uomini risulta ormai accessoria e secondaria.
Proprio come in questo sequel, dove i minions sono diventati i tirapiedi ufficiali di un giovanissimo Gru il quale ha intenzione di fare di tutto pur di candidarsi come nuovo capo dei Malefici 6, un gruppo di super – criminali che ha rubato una pietra maledetta capace di distruggere la Lega Anti – Cattivi. Le cose tuttavia non andranno come sperate e i minions dovranno adoperarsi in ogni modo pur di poter salvare il loro “mini capo”.
Le creaturine gialle doppiate dall’attore francese Pierre Coffin (che interpreta tutti i minions, dando però delle magistrali sfumature vocali ai tre protagonisti Kevin, Bob e Stuart) non ne imbroccano una, sbagliano, si fanno abbindolare, vengono facilmente messi al tappeto, falliscono, il tutto sempre con una certa dose di goffaggine che li rende eredi diretti della tradizione della slapstick comedy, dove la maggior parte delle gags era basata su una comicità elementare spesso stimolata dalla mimica, dalla gestualità e dal linguaggio del corpo (pensiamo ai film di Charlie Chaplin o di Stan Laurel e Oliver Hardy).
Non parlano e non si esprimono se non attraverso una sorta di confuso impasto di lingue, una specie di grammelot che mette insieme inglese, francese e spagnolo con cui riescono a farsi comprendere da Gru e da pochi altri.
Si ride e ci si diverte guardando come questi piccoli aiutanti fedeli e incapaci attraversano una storia, quasi di formazione, che li vede parodiare alcuni dei film più famosi della storia del cinema: da un inizio alla Indiana Jones (1981 -2008, Steven Spielberg) a Kill Bill (2003, Quentin Tarantino), dai film di Jackie Chan al nome del gruppo dei Malefici 6 che per assonanza ricorda tanto i Magnifici 7 (1960, John Sturges).
Nemmeno la colonna sonora è esente da una micidiale caricatura dato che il film si chiude sulle note farsesche di You Can’t always get what you Want (1969) dei Rolling Stones eseguita da Otto in uno dei momenti più esilaranti del film.
Forse uno dei pregi più notevoli del film di Kyle Balda sta nella sua trasversalità, nella sua capacità di mettere d’accordo le fasce più disparate di pubblico.
Infine, ancora una volta abbiamo conferma della forza scandalosa del cinema, anche se nelle sue vesti apparentemente più innocenti, dal momento che il Regime Cinese ha deciso di censurare il film cambiando il finale. Nella versione modificata Gru non diventa “cattivissimo”, ma si redime iscrivendosi al partito dei buoni.
C’è ancora qualcuno convinto che il cinema non sia un’arma potente?