La lettera di allarme che leggerete qui sotto arriva da Casania, uno splendido paesino in mezzo alla natura, un gruppo di case abbarbicato nel centro della montagna massese da dove si gode anche di uno splendido paesaggio a 360 gradi, e quindi tutto da salvare e valorizzare al massimo.

“Siamo abbandonati ed in pericolo – inizia la lettera allarmata di Laura Novani, una delle pochissime persone rimaste e che quindi volontariamente si occupa quasi di tutto, innamorata del paese dove spesso si sostituisce all’amministrazione per controlli e pulizie – e le fotografie che invio non rendono proprio appieno l’idea.
Già a cominciare dalla strada si nota che è da tempo senza manutenzione, ci sono cadute di massi e sassi in continuazione, abbiamo chiamato molte volte il comune e fatto le segnalazioni ma come al solito il massimo è che hanno transennato e nastrato bianco rosso.
L’ultimo grande temporale del 18 agosto ha causato anche a noi altri gravi danni con alberi caduti piccole ( per ora) frane, sassi, strada interrotta dai rami vicino alle case e ci siamo dovuti arrangiare da soli con motoseghe , carriole per poter passare ed andare al lavoro o in città.
Nessuno si è visto. Nella strada che porta al cimitero dei paesi della valle c’è un cavo elettrico che la attraversa e blocca il passaggio delle auto e diventa pericoloso sorpassarlo. In caso di funerale non passa nessuno, nemmeno il carro funebre, come nella scorsa settimana, tutti a piedi e filo scavalcato.
Abbiamo segnalato più volte ai vigili, al comune, ed io personalmente – scrive Laura Novani – anche alla tim che ho il numero della pratica che allego (lo ha mandato). Anche questa mattina ho chiamato per un sollecito urgente, il muro del cimitero è crollato da un anno ed hanno coperto le tombe con nylon, quelle a rischio frana molto elevato nel precipizio.
Il comune è al corrente ovviamente ed è stato portato in consiglio comunale anche da Paolo Menchini del M5S, ma non è servito a niente. Ora il consigliere ci ha detto che lo ripropone “ .
La signora Laura continua, si vede che nel paese c’è paura.
“Il paese si sta svuotando, chi può abbandona per tornare magari qualche giorno in estate. Sono due anni che non abbiamo servizi di pulizia dei paesi, manca l’operatore ecologico, vengono solo svuotati i bidoni e stop.
Siamo invasi da ungulati, i cinghiali,( e qui non credo possa venire il comune visto quello che succede a Roma) che distruggono un territorio già in precarie condizioni anche per l’abbandono dell’uomo.
Il paese di Guadine è dal 18 agosto che è senza acqua potabile per la rottura di alcune tubazioni”.

Dunque un territorio già fragilissimo di per se se poi non si fa niente per proteggere strade e case si rischiano tragedie e poi viene abbandonato. Ed è un peccato visto la sua struggente bellezza. Specialmente Casania andrebbe vista da tutti. Tanto per citare alcune dei pericoli potenziali citiamo il grande masso caduto e quindi tappa lo splendido antico sentiero che da Guadine taglia verso Casania.
Su questo masso Laura ci dà altre informazioni – “Ora chiude la mulattiera di Casania, l’unica via in caso di frane o altri problemi alla strada carrozzabile. E’ una mulattiera come quella di Poggio Piastrone. Prima di questa caduta era un sentiero percorso da molti escursionisti, molto bello e largo”.
Ma i pericoli per la montagna arrivano anche dai molti alberi cresciuti nei letti dei fiumi, oppure quelli caduti nel Frigido o nel Renara in in questi giorni. Pericoli latenti ma reali, li stiamo vedendo con le bombe d’acqua ormai di routine.