La denuncia del segretario Uil Fpl, Claudio Salvadori: “Una decisione della Regione che penalizza la sanità territoriale”
“Sparisce il medico di notte alle cure intermedie di Carrara. Un disastro per l’organizzazione del servizio, per il reparto, per i pazienti stessi. Significa che qui non possono più trovare spazio pazienti gravi, oncologici e impegnativi perché senza medico di turno non c’è nessuno a seguirli in caso di emergenza.
La colpa è delle nuove disposizioni della Regione Toscana che non vuole ascoltare nessuno e tira dritto ma si rischia il caos e la soppressione delle cure intermedie al Monoblocco”.
La denuncia è firmata dal segretario della Uil Fpl, Claudio Salvadori, nelle ore in cui si discute con l’azienda gli effetti devastanti della nuova riforma voluta dall’amministrazione regionale.
“In pratica dalle 20 della sera alle 8 di mattina non ci sarebbe più il medico di turno lasciando tutto nelle mani di infermieri e operatori socio sanitari che per quanto bravi non possono per legge gestire un’emergenza medica in pazienti che sono spesso delicati e impegnativi, molti oncologici o appena dimessi dall’ospedale – prosegue Salvadori -. E’ una mazzata alle cure intermedie che così rischiano di sparire del tutto.
La Regione ha fatto un bando cervellotico con cui ha tolto il medico di notte inserendo in graduatoria medici di famiglia con centinaia di mutuati. Si va a distruggere quello che era un presidio indispensabile per la città di Carrara, il territorio e il servizio sanitario della provincia dove si era formato un gruppo di lavoro di medici, Oss e infermieri molto coeso. Un reparto che era indispensabile per oncologia, la medicina e il pronto soccorso”.
Per Salvadori si tratta dell’ennesima decisione che fa della sanità locale carne da macello:
“E’ l’anticamera della chiusura delle cure intermedie. I pazienti più gravi dovranno essere mandati al Noa con tutto quel che comporta in termini di gestione e organizzazione del lavoro. E’ inaccettabile – conclude -. Incontreremo il prima possibile la sindaca di Carrara e chiederemo alle istituzioni di intervenire, tutte insieme, perché oggi la Regione non vuole darci ascolto”.