COMUNICATO STAMPA
Il direttore della Confartigianato apuana soddisfatto per gli aggiornamenti legislativi: “A disposizione delle imprese per aiutarle nell’aggiornamento”
“Cambiano le regole d’ingaggio per evitare gli incendi: una normativa chiara che mette la parola fine all’aleatorietà delle misure di prevenzione e protezione incendio soprattutto nelle attività sprovviste di regole tecniche. Adesso mettersi in regola non può più essere un’opzione”.
A parlare è il direttore della Confartigianato apuana, Gabriele Mascardi, che commenta con soddisfazione le novità legislative sul rischio antincendio.
“Una materia complessa ma essenziale per garantire la sicurezza sui posti di lavoro che purtroppo non è mai stata disciplinata in maniera chiara con le precedenti normative, compresa quella del 1998.
Ora, dopo anni di attesa, stanno uscendo tre nuovi decreti ministeriali che fanno chiarezza: due sono stati pubblicati a settembre, il primo contiene i criteri generali per il controllo e la manutenzione di impianti ed attrezzature, il secondo i criteri per la gestione dei luoghi di lavoro in esercizio ed emergenza e caratteristiche dello specifico servizio di prevenzione e protezione antincendio. Entrambi sono già in vigore.
Il terzo già pubblicato con entrata in vigore il 29 ottobre, contiene i criteri generali di progettazione, realizzazione ed esercizio della sicurezza antincendio”.
Il direttore Mascardi, che per anni è stato anche docente in materia di sicurezza, accoglie con soddisfazione la nuova normativa:
“Con la precedente disciplina troppi punti erano soggetti ad interpretazioni non sempre chiare. Oggi finalmente sono disciplinate chiaramente le tematiche della manutenzione dei controlli e del funzionamento degli impianti e dei tecnici qualificati autorizzati agli interventi.
Ancora vengono finalmente definiti in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro i criteri per la redazione del documento di valutazione dei rischi, del piano di emergenza e per la formazione degli addetti all’antincendio. Non si può e non si deve sottovalutare il rischio di incendi perché non sono così improbabili come si pensa.
E’ sufficiente infatti la presenza di un combustibile, cioè qualsiasi cosa che può prendere fuoco, del comburente cioè l’ossigeno, e di una qualsiasi fonte di innesco, che non sempre è una fiamma, ma anche l’attrito, l’irraggiamento termico, una reazione chimica e il danno, a volte il dramma, sono serviti. Nella nostra mente c’è sempre la tragedia dell’acciaieria Thyssenkrupp di Torino in cui persero la vita sette lavoratori nella notte fra il 5 e 6 dicembre del 2007 a causa delle negligenze degli amministratori”.
Secondo i dati del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco le chiamate ogni anno si aggirano intorno alle 250.000 e di queste ben 30.000 riguarda incendi in appartamenti, abitazioni ed altre proprietà private come aziende e luoghi di lavoro.
“Siamo consapevoli che per le piccole aziende non sarà facile confrontarsi con l’impatto della nuova normativa – conclude Mascardi – e per questo la nostra associazione è sin da ora disponibile ad accompagnarle nel difficile percorso di aggiornamento”.