Si è svolta ieri la 72° giornata del ringraziamento di Coldiretti presso la Parrocchia di Maria SS Addolorata di Romagnano con la benedizione dei frutti della terra e la tradizionale sfilata dei trattori.
Custodi del creato, legalità, agromafie: sono i messaggi dalla forte impronta religiosa ed etica della di questa giornata organizzata da Coldiretti Massa Carrara; in occasione della quale è partita ufficialmente la petizione per dire no al cibo fabbricato in laboratorio promossa a livello nazionale da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, Filiera Italia e World Farmers Markets Coalition e sarà presentato il progetto finanziato dal Bando Fami Demetra contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura.
“La Giornata del Ringraziamento assume un significato di urgenza e preoccupazione. C’è un conflitto in corso i cui effetti di ripercuotono anche nella nostra quotidianità di agricoltori e di cittadini. Ci sono le conseguenze dei cambiamenti climatici che spaventano il nostro futuro e minacciano l’umanità.
C’è poi il tema, mai così di attualità della legalità e del lavoro etico che devono diventare un valore aggiunto, al pari della sostenibilità ambientale, della nostra agricoltura e della nostra società. – spiega Francesca Ferrari, Presidente Coldiretti Massa Carrara – Ma questo è anche il momento per noi agricoltori di tracciare un bilancio di un’annata agricola complicata penalizzata dai rincari e dalle speculazioni internazionali, dalla siccità e dagli incendi.
Se vogliamo garantire un domani alle nuove generazioni dobbiamo rimettere l’agricoltura al centro facendola tornare ad essere veramente il settore primario del nostro paese”.
L’agricoltura, che protagonista della Giornata del Ringraziamento, è quella che esprime la grande bellezza e la legalità. In primo piano c’è l’emergenza agromafie con le infiltrazioni che inquinano il settore creando squilibri economici, sociali e ambientali ed il caporalato, fenomeno che in Toscana, attraverso il progetto Fami Demetra, vede Coldiretti in prima linea a tutela delle imprese agricole e dei lavoratori a rischio tratta. Ma rientrano nell’ambito delle agromafie anche le pratiche agricole non rispettose dell’ambiente, le sofisticazioni alimentari, l’uso di terreni agricoli per la “raccolta” di rifiuti tossici.
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