COMUNICATO STAMPA
La delusione per la manovra finanziaria che sta varando il governo Meloni è altissima soprattutto sul fronte delle pensioni per la Uil.
Poche le proposte accettate dall’esecutivo nazionale e le altre non bastano certo ad aiutare lavoratori e pensionati in uno dei periodi più difficili dal dopoguerra.
Se il Governo non metterà in atto correttivi la Uil è pronta a dare battaglia con tutti gli strumenti a sua disposizione, da condividere con i colleghi delle altre sigle sindacali.
E’ la sfida lanciata ieri mattina all’Autorità Portuale di Marina di Carrara dal segretario confederale nazionale della Uil, Domenico Proietti, durante il convegno organizzato da Uil Toscana e Uil area nord Toscana intitolato ‘Fisco e pensioni: tra new generation e terzo settore. Le proposte della Uil’, alla presenza del segretario nazionale Proietti, del segretario generale della Uil Toscana, Paolo Fantappié, del segretario della Uil area nord Toscana, Franco Borghini e del segretario confederale Uil Toscana, Laura Menconi.
“Al Governo chiediamo di modificare la legge di bilancio su due aspetti, fiscale e previdenziale – ha detto Proietti -. Sul fisco è necessario tagliare le tasse per dipendenti e pensionati così da affrontare le scadenze dei prossimi mesi ed evitare che l’Italia torni in recessione.
Sulla previdenza, serve più flessibilità per accedere alla pensione attorno ai 63 anni. Quota 103 è un altro ambo secco e non è una risposta ai lavoratori precoci. Chi ha lavorato 41 anni deve poter andare in pensione a prescindere dall’età. Bisogna pensare oggi alle future pensioni dei giovani con interventi di garanzia ed eliminare tutte le norme che penalizzano le donne nel sistema pensionistico”.
“Le posizioni della Uil su pensioni e fisco sono chiare ma molte delle proposte non sono state accolte dalla futura legge di bilancio del governo Meloni – continua Borghini – ma ci siamo trovati davanti all’ennesimo condono fiscale. Per questo valuteremo con attenzione le azioni da intraprendere per far sì che i lavoratori e i pensionati abbiano la giusta visibilità”.
La segretaria Laura Menconi ha affrontato il tema dei giovani e del terzo settore, che negli ultimi anni è diventato sempre più complesso.
“Il terzo settore spesso rappresenta la porta di accesso al mondo del lavoro per giovani, come volontari magari. Oggi i nostri ragazzi scoraggiati, avviliti e arrabbiati per la situazione economica e sociale aggravata dall’impatto della pandemia con i giovani si sono ritrovati spesso in posizioni lavorative precarie e sottopagate, meno stabili”.
Il segretario regionale Fantappiè ha evidenziato la crisi del sistema economico nazionale e italiano dove “la decrescita del reddito primario è all’8,6%, l’indice di produzione industriale segna -6,1% rispetto al 2021 e la previsione del Pil nel 2022 dimezzato a 2,3. Ci sono 15mila aziende che chiuderanno il bilancio negativo”.
Il lavoro povero sta aumentando, ormai circa metà delle pensioni vale al massimo mille euro.
“Per reagire serve una riforma del fisco che non viene fatta, una riforma strutturale” con uno scenario disastroso per il futuro: “Chi è entrato a lavorare a partire dal primo gennaio 1996 andrà in pensione nel 2038 con l’intero calcolo contributivo. Fra 20 anni con una riduzione del 40 o 50% in pensione rispetto al salario. E se oggi un salario medio è di 1.200 euro, avremo quasi tutti pensionati sotto i mille euro“.
Per Fantappiè saranno sempre più necessari i fondi complementari:
“Ma il governo deve tagliare le tasse su questi fondi”.