“Ne avrei tante di cose da raccontare” – ha esordito Francesco Moser, campione di ciclismo, di fronte a una sala gremita di persone sopraggiunte per applaudire il grande professionista delle due ruote, raccontato nel libro L’officina accanto al vigneto Ceccotti Editore di Marco Alberti, appassionato moseriano.
L’evento si è svolto al Mug2, in un pomeriggio denso di emozioni. Soddisfatta la direttrice dello spazio espositivo, Clara Mallegni, che ha organizzato e condotto l’incontro, coadiuvato dalle giornaliste Angela Maria Fruzzetti e Daniela Marzano per le letture tratte dal libro, accompagnate dalla chitarra del Maestro Massimo Montaldi.
Il pubblico è stato accolto con una canzone e la musica di Marco Alberti, cantautore, dedicata al mondo ciclistico.
Prima di entrare nel vivo dell’incontro, hanno portato il saluto il sindaco di Massa, Francesco Persiani, grandissimo tifoso di Moser, il quale ha ringraziato il campione e l’autore ricordando lo sport eroico del ciclismo.
Il vice sindaco Andrea Cella, ha annunciato il progetto del cicloturismo su cui l’amministrazione sta lavorando al fine di proporre un’offerta turistica diversificata.
Hanno portato il loro saluto anche Vittorio Guidi, direttore Mug Forte dei Marmi, e Mario Locatelli, presidente. Marco Alberti narra quell’officina di telai del padre Romano che incuriosì anche Francesco Moser, ospite di Alberti a Mirteto:
“Ed è conoscendo da vicino quel campione che sono diventato moseriano – afferma l’autore nelle pagine del suo libro.
Una ventina d’anni, dunque, trascorsi tra telai, tubi, cassetti del banco di lavoro, accessori e tanta manualità, passione e meticolosità condivisa in quel capannone accanto al vigneto tra Romano Alberti e il cognato, Guido Fruzzetti, presente all’evento, con il suo capolavoro unico, motivo di attrazione e curiosità, ovvero la biciclettina completamente funzionante, in scala di 1 a 3 rispetto ad una bici normale con gli stessi componenti riprodotti nel rispetto delle dimensioni, delle forme e dei materiali.
Il dialogo tra Marco e Francesco avrebbe potuto andare avanti delle ore, parlando di ciclismo, telai e biciclette da corsa, di passione, tecnica ed arte, fatiche, sofferenze e vittorie per un mondo che oggi si presenta completamente diverso.
“Sono cambiati i tempi anche nel modo di allenarsi – ha commentato il campione -. Il nostro ciclismo era più artigianale, poetico. Oggi i corridori vengono tenuti sotto controllo con le radioline e non possono prendere iniziative se non glielo dice il direttore sportivo. Tutto è cambiato. A me se mi dicessero così, non so…”
Già, come si fa a imbrigliare uno che è stato soprannominato Lo Sceriffo per la capacità di gestire il gruppo durante la corsa? Tuttavia, il messaggio ai bambini presenti, Filippo e Sofia, è stato comunque di incoraggiamento e soprattutto di imparare a stare in gruppo, perchè “il ciclismo è uno sport faticoso e anche pericoloso”.
Corse sotto la pioggia e la grandine, pianti e sorrisi, sacrifici e grandi soddisfazioni: tante le emozioni al Mug2 ascoltando Francesco Moser, il campione, e Marco Alberti, nella loro vita in “un giro di pedale”.
Un ringraziamento a Walter Sandri del Touring club italiano e a Daniele Tarantino, presidente di Confimpresa Massa Carrara.