COMUNICATO STAMPA
“Ogni risorsa che entra in cassa alla Compass ora dovrebbe essere destinata a pagare gli stipendi dei lavoratori che ormai non vedono un euro da novembre. Questa è la criticità principale da risolvere subito e ci aspettiamo sia dalle istituzioni sai dalla stessa cooperativa un comportamento che vada nella direzione della tutela dei primi a essere colpiti da questa situazione disastrosa, ossia i dipendenti che tirano avanti le attività con enormi sacrifici, personali e familiari”.
Il segretario della Uil Fpl, Claudio Salvadori, chiarisce quelle che sono le priorità legate alla vicenda che intreccia l’azienda di servizi pubblici alla persona Casa Ascoli a Massa, la casa di riposo Regina Elena di Carrara e la cooperativa Compass che opera per entrambe.
Nelle ultime ore Salvadori ha incontrato i rappresentanti della cooperativa e della casa di riposo così come il sindaco di Massa e nelle prossime ore vedrà l’assessore alle partecipate e la sindaca Arrighi.
“Stiamo monitorando la vicenda da oltre un mese. Oggi per il sindacato la priorità sono gli stipendi, non possiamo accettare che i lavoratori restino per un altro mese senza quello che gli è dovuto per il lavoro fatto.
Non ci entusiasma lo scaricabarile politico e certo servirà il prima possibile un tavolo istituzionale a cui devono essere convocate le organizzazioni sindacali per approfondire come si è arrivati a questo punto e come uscirne: i sindacati devono dare il proprio contributo sin dall’inizio e non essere informati a cose fatte.
In attesa di questa convocazione, però, ribadiamo che ogni riscontro economico che in queste settimane dovesse entrare nelle casse di Compass deve essere stanziato immediatamente per versare gli stipendi ai lavoratori e in nessun’altra attività che non sia un’emergenza. Ci risulta peraltro – prosegue Salvadori – che il Comune di Carrara abbia già versato somme importanti: è vero che l’arretrato è altissimo ma questi acconti, corposi, devono andare ai lavoratori”.
Tensione alle stelle e la preoccupazione cresce:
“Abbiamo avuto venerdì un’assemblea degli iscritti e facciamo nostri i loro timori. I dipendenti sono contrariati dalle notizie che arrivano di pagamenti effettuati da Carrara a Compass che però non si sono tradotti nel pagamento dei salari arretrati.
Non ci dobbiamo altrimenti stupire che la sanità territoriale resti senza professionisti sanitari e non: in realtà come la Rsa Pelù e la stessa Regina Elena vengono impiegati infermieri che hanno fatto enormi sacrifici, anche durante il Covid. Personale preparato e professionale che vorrebbe rimanere ma non senza stipendio: è chiaro che qualcuno inizia già a guardarsi intorno e le offerte, serie e allettanti con maggiori garanzie occupazionali, non mancano”.
Un’altra priorità sul tavolo per la Uil Fpl è quella dell’internalizzazione dei servizi:
“Non ha senso che gli enti pubblici continuino ad appaltare i propri servizi quando la logica del risparmio a ogni costo poi si traduce in salari non adeguati, condizioni di lavoro critiche e servizi non all’altezza delle aspettative degli utenti.
Allora è meglio gestire tutto in proprio, con le tutele e le prerogative del pubblico impiego perché poi alla fine i presunti ‘risparmi’ li pagano i lavoratori e i cittadini.
E su questo tema – conclude Salvadori – in attesa della convocazione del tavolo istituzionale a cui dobbiamo essere chiamati, vogliamo chiarezza da Casa Ascoli e Comune di Massa per l’appalto global service ormai in sospeso da mesi per la gestione dei servizi della Ascoli e della Rsa Pelù: è stata aggiudicata? A chi e con quali criteri? Vogliamo saperlo per confrontarci con i vincitori e pianificare subito incontri e tavoli di concertazione per la tutela dei lavoratori sin da subito”.