COMUNICATO STAMPA
Resta in una difficile situazione di stallo la vertenza dello stabilimento Geko di Massa.
“L’azienda ha rifiutato l’ipotesi che invece ci sembrava avesse accolto l’altra volta, e di cui aveva verificato la fattibilità, della cassa integrazione per cessazione – sottolinea al termine della lunghissima trattativa il segretario della Uilm area nord Toscana, Giacomo Saisi -. La nota positiva arriva ancora una volta dall’appetibilità del capannone che ora interessa a ben 4 aziende, a quanto ci dicono tutte disposte ad assorbire anche i lavoratori: due dell’indotto del Nuovo Pignone e due operanti comunque nell’area ex Dalmine.
I dipendenti da ricollocare comunque sono rimasti 10 dai 13 che erano a fine anno: grazie ai colloqui che proseguono con le aziende del territorio tre sono stati ricollocati.
Ora abbiamo altri due incontri prima della fine del mese: uno fra azienda e sindacati mercoledì 25 gennaio alle 14 poi di nuovo il tavolo di crisi con la Regione il 27 gennaio”.
Certo la situazione non è per niente facile e il segretario della Uilm resta “basito di fronte al comportamento della società che prima ci sembra accogliere l’ipotesi di cassa integrazione poi fa l’ennesimo passo indietro riproponendo i trasferimenti in altre sedi a centinaia di chilometri di distanza, soluzione che sembrava ormai abbandonata. Va bene l’impegno dell’azienda per cercare di ricollocare gli operai sul territorio ma oltre non va.
Ora un’altra possibilità emersa alla fine della riunione è quella del distacco a tempo determinato in aziende del territorio ma è tutto da valutare.
Il tavolo comunque non è sereno e speriamo di riuscire ad arrivare a una soluzione positiva a breve.
Al momento i 10 in forza continuano a lavorare perché ci sono ancora alcune commesse da completare e bisogna comunque eseguire la chiusura dello stabilimento”.