Tantissimi sono accorsi a dare un ultimo saluto a Giovacchino Pitanti: prima all’hospice della don Gnocchi e poi, ieri pomeriggio, alla chiesa di Romagnano dove alle 15.00 é stato celebrato il funerale.
La chiesa, gremita, si é riempita di personaggi delle istituzioni, della politica, sindacalisti, operai e amici di Giovacchino, tutti stretti attorno alla moglie Loriana e alla figlia Laura.
Massese, originario del paese di Forno, Pitanti ha lavorato prima nel marmo come tornitore e fresatore, e poi alla Eaton, multinazionale americana che nel 2008 decise di chiudere la produzione a Massa. Giovacchino si é battuto contro la delocalizzazione dell’azienda, diventando punto di riferimento per la Fiom e per la Cgil di Massa Carrara.
Dopo la chiusura dello stabilimento, è rimasto per anni senza lavoro fino all’assunzione in un’azienda dell’indotto del Pignone. Poi la terribile malattia che l’ha strappato alla vita a soli 56 anni.
«La vertenza Eaton – scrive la Fiom CGIL Massa Carrara – anticipò i tempi di quella che negli anni successivi sarebbe divenuta una prassi delle multinazionali relativamente ai processi di dismissione. Quella classe operaia riuscì a comprendere in anticipo e lucidamente i processi di cambiamento e di ristrutturazione in atto a livello capitalistico negli anni della globalizzazione più sfrenata» .
«Oggi, Giovacchino Pitanti, un compagno che di quella lotta fu uno dei maggiori protagonisti ed interpreti, è venuto a mancare. Un compagno sempre punto di riferimento esemplare per la Fiom e la Cgil di Massa-Carrara, sia come militante ed Rsu sia come dirigente. Un immenso dolore, una grande perdita per tutto il movimento operaio per chi ha dedicato la sua vita a battersi sempre in prima fila contro ogni ingiustizia. Un sentito ringraziamento per ciò che hai fatto e come Fiom e Cgil Massa-Carrara ci uniamo al dolore della famiglia. Che la terra ti sia lieve, compagno».