Ieri mattina gli attivisti per l’ambiente del gruppo “Fridays for future” si sono ritrovati in oltre 50 piazze in tutta Italia per manifestare in difesa dell’ambiente e contro il cambiamento climatico.
Anche nel nostro territorio c’è stato lo sciopero, e centinaia di attivisti si sono riuniti in Piazza IV novembre a partire dalle 9.30 per far sentire la loro voce.
Il tema di questo sciopero è “la nostra rabbia è energia rinnovabile” e i partecipanti hanno gridato a gran voce che serve una rivoluzione culturale, sociale, economica e politica.
È stata scelta piazza della stazione come partenza per il corteo peché, per i giovani coinvolti, è fondamentale investire in una rete di trasporti sostenibile ed efficiente, sbloccare le risorse rinnovabili e chiudere con gli investimenti nel fossile.
Fridays for future Massa Carrara chiede inoltre alle amministrazioni locali l’implementazione del verde pubblico e il rispetto della biodiversità Apuana, vittima dell’escavazione del marmo.
“Anche oggi abbiamo messo un piccolo tassello per la battaglia climatica e ambientalista.
Non la nostra battaglia ma la battaglia di tutti e tutte.
Speriamo di vedere più professoresse e professori in piazza perché è qui che si gioca il futuro dei vostri studenti e delle vostre studentesse.
Siate delle guide per loro, aiutateli ad avere un futuro migliore: a questo dovrebbe servire la scuola.
Grazie a tutte e tutti quelli che hanno sacrificato una giornata di scuola o di lavoro per un bene superiore, per il futuro loro e quello di chi non è riuscito/a ad essere presente.
Il futuro corre, non ci attende ma arriva velocemente.
Per questo speriamo di avervi al nostro fianco ogni giorno.
Facciamoci sentire, manifestiamo continuamente e ovunque.
Facciamo in modo che non possano ignorarci, diventiamo una forza irresistibile.
Dimostriamo alla politica e alle grandi aziende che anche il loro futuro dipende da questa lotta. Che l’ambiente sia centrale in ogni decisione!” – afferma il movimento Fridays for future – Massa
Cos’è “Fridays for future”?
Il movimento, nato nell’agosto 2018, è cresciuto in maniera inattesa e ha assunto rapidamente una portata globale, fino ad arrivare anche in Italia.
L’organizzazione delle proteste e del movimento è iniziata quando la svedese Greta Thunberg ha organizzato tutti i giorni del mese di agosto 2018 un’azione di protesta sedendosi al di fuori del Riksdag, con un cartello che recitava Skolstrejk för klimatet (lett. “sciopero scolastico per il clima”). La sua decisione nasceva dalle ondate di calore anomale e degli incendi scoppiati in Svezia e verteva sulla richiesta al governo svedese di ridurre le emissioni di anidride carbonica in base all’Accordo di Parigi.
Ogni venerdì c’è un nuovo #ClimateStrike (Sciopero per il Clima). Per sua stessa costituzione, si tratta di un movimento rivolto in prima battuta agli studenti ma possono partecipare “persone di ogni età e categoria”, che si sono accodate scendendo in piazza o dando vita a gruppi paralleli. Le proteste sono pacifiche ed escludono azioni o reazioni violente.