“Il mio sogno? Andare nelle scuole a parlare di bullismo”.
Daniele Ricci, 46 anni, disabile da 26, ha espresso questo desiderio e lancia il suo messaggio alle scuole del territorio.
“I ragazzi devono sapere cosa significa il bullismo, capire cosa possa provocare, i danni e le angosce – racconta – . Io sono stato bullizzato quando andavo a scuola, all’alberghiero a Marina di Massa. Ho vissuto momenti molto difficili. Alcuni ragazzi, due di Viareggio, mi avevano preso di mira e facevano di tutto per farmi prendere brutti voti. Soprattutto in cucina, quando dovevamo preparare dei menu, rendevano immangiabili i piatti che preparavo e il professore se la prendeva con me. E loro, non contenti, mi picchiavano pure, con la scusa che volevano la mia merenda. Dal secondo anno in poi è stato sempre così. Sono stati momenti terribili, che ho affrontato con forza. Accanto non avevo nessuno perchè mi vergognavo di dirlo. Ero molto chiuso, non reagivo, non parlavo. Avevo vergogna di tutto. Oggi è tutto diverso”.
A 19 anni Daniele Ricci fa un viaggio in Africa dove vi resta 45 giorni.
“Al ritorno avevo dolori terribili alla schiena e mi sono sottoposto a visite girando tutti i luminari d’Europa. Nessuno ha saputo farmi una diagnosi e il risultato è che ho contratto una malattia più che rara, e che mi costringe alla carrozzella”. Fino a 19 anni Daniele era uno sportivo, giocava a palla a volo, faceva volontariato all’Avo. Tuttavia, la carrozzina non lo frena: ama il deltaplano e pratica anche handbike. “Quando mi sono ritrovato sulla carrozzina la vita mi è cambiata totalmente e sono riuscito a fare tante cosa che prima non avrei fatto, come quella di raccontare quello che sto raccontando a te – confessa – . Oppure andare nelle scuole a parlare di Super D, il mio personaggio nato con Nicola Ricci per superare gli ostacoli della disabilità e della discriminazione”.
Se rivedessi oggi quei ragazzi che ti hanno bullizzato, cosa gli diresti?
“Non vorrei incontrarli ma se succedesse non avrei niente da dire loro se non che è grazie a loro se oggi faccio tutte quelle cose che prima non riuscivo a fare. Forse capirebbero che non si prendono in giro le persone. E’ questo che voglio dire ai ragazzi, di non prendere in giro nessuno. E anche di ragionare sulla diversità, che è una ricchezza. Ho imparato a vedere il mondo da un’altra prospettiva, dal lato migliore, perchè siamo tutti bravi”.
Daniele Ricci, “Super D” ha ricevuto la targa del premio Insieme:
“Vogliamo premiare Daniele – ha commentato Daniele Tarantino – perché è un esempio di generosità, sempre presente nelle iniziative di beneficenza. Un ragazzo altruista che ha vissuto sulla propria pelle il dramma del bullismo e oggi il problema della disabilità per poi farsi messaggero tra i giovani, sensibilizzandoli a queste tematiche”.