San Carlo piange. Piangono gli operatori commerciali, piangono i residenti. Lo hanno fatto sabato scorso, approfittando dell’incontro “Cultura in tour” promossa dall’associazione Insieme di Daniele Tarantino.
Una iniziativa che ha radunato al Piccolo bar un gruppo di persone in memoria del professor Pietro Zaccagna e del maestro Francesco Zaccagna. Familiari e amici, commossi, soprattutto nell’esposizione e nella memoria della professoressa Rosaria Bonotti, che è stata collega di Pietro, e che ha letto una lettera a lui dedicata. Vivo il ricordo del professore anche nella memoria di Stefano Carloni. Insomma un incontro bello, alla presenza dei familiari e dei nipoti Laura e Ivo, che hanno ringraziato per l’iniziativa e per il pensiero rivolto ai propri cari.
Il Piccolo bar si affaccia sulla piazza di San Carlo Terme.
“Siamo dimenticati – hanno riferito alcune persone del luogo, approfittando della presenza di Tarantino -. Abbiamo una piazza impraticabile, soprattutto in estate quando il sole arroventa la pavimentazione e l’unica panchina di metallo. Pensi che un turista voleva sporgere denuncia perchè, incautamente, si è seduto sulla panchina e , avendo pure i pantaloncini corti, si è ustionato le gambe. Prima c’erano le piante ma sono state tolte per far largo al nulla. Le hanno trapiantate sulla panoramica e lasciate seccare. Un’offesa per la popolazione di San Carlo. E poi i parchi: spariti, non c’è più niente. I giochi sono distrutti, le ringhiere allo sfascio. Povera San Carlo! E pensare che era una delle località più rinomate del territorio. Hanno fatto una piazza utile per l’atterraggio degli elicotteri, non certo per la gente! Ringraziamo l’associazione Insieme per aver pensato a fare tappa a San Carlo Terme”.
San Carlo Terme, rinomato per le sue acque oggi bistrattate. L’unica fonte di approvvigionamento per il pubblico si trova a valle dello stabilimento, con un rubinetto scassato, una posizione infelice e degradata, con file di persone che talvolta litigano per prelevare una bottiglia d’acqua. Una frazione che deve la sua fama all’acqua, bene comune purtroppo privatizzato, merita molto, molto di più di una fontana fatiscente. San Carlo Terme, con i suoi alberghi abbandonati e le sue acque, dovrebbe vivere di turismo se le amministrazioni che negli anni si sono succedute avessero lavorato per il bene del territorio e per promuovere il famoso binomio “mare-monti”.