COMUNICATO STAMPA
Non sono indifferente agli appelli “all’unità a sinistra”.
Parliamone a due condizioni:
– fuori il PD e tutti i suoi cespugli palesi e mascherati
– fuori chi aspira a una svolta per la sua carriera politicaA chi ha votato Fratelli d’Italia perché sembrava un partito “antisistema” e “sovranista” dico che Fdi ha già fatto anche troppi danni. Ci ha portato in guerra a fare i burattini della Nato. Intanto le nostre fabbriche chiudono e i fratelli d’Italia non muovono un dito. Né a Roma né a Massa. Hanno solo aumentato la guerra contro i poveri.
La maggioranza dei massesi – o comunque un’alta percentuale – è schifata dalla politica e a votare non ci andrà. Mi rivolgo soprattutto a loro.
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Dopo un periodo di riflessione, ho deciso di candidarmi come Sindaco di Massa.
Ho atteso fino all’ultimo che dal dibattito emergesse un progetto, una lista e un nome che, almeno in parte, potessero dare una prospettiva positiva alla città e alla popolazione. Non è successo.Il “dibattito politico” è stato via via degradato fino alla situazione attuale: ressa e rissa per spartirsi il pugno di voti di quella parte di cittadinanza che, turandosi il naso e trattenendo lo sdegno, deciderà di andare a votare il 14 e il 15 maggio.
Tuttavia, la maggioranza dei massesi – o comunque un’alta percentuale – a votare non ci andrà. Mi rivolgo soprattutto a loro. Decenni di delusione, incazzature, fregature, promesse non mantenute, bla bla bla, insieme al costante peggioramento della situazione, spingeranno i massesi a disertare le urne. L’aumento dell’astensione non è un fenomeno locale, ma nazionale. E non è un fenomeno sano.Sindaci eletti con i voti di ristrette consorterie o poco più, che rispondono del loro operato a ristrette consorterie e agli amici degli amici, non sono affatto una risorsa e una prospettiva. Non sono una soluzione, ma sono parte del problema.
Negli ultimi 20 anni li abbiamo messi alla prova tutti: sinistra e centro sinistra, destra e centro destra. E hanno fatto tutti sempre più schifo.
Come lavoratore della sanità, da settimane parlo con i colleghi. Come sindacalista, ho parlato con lavoratori e lavoratrici di ogni categoria. Come attivista politico ho parlato con associazioni e movimenti.Ho parlato con i commercianti e gli artigiani, le partite iva, gli studenti, con chi si prodiga per difendere quello che è rimasto di bello e sano di una terra devastata e violentata dall’inquinamento e dalla speculazione.
Da tutti ho avuto una conferma: condividiamo la stessa sfiducia nei politicanti e abbiamo la stessa necessità di fermare il declino e il degrado a cui la nostra città è stata condannata.
Da molti ho avuto l’invito a candidarmi e la manifestazione del loro sostegno.
In passato, il mio nome è finito molte volte sui giornali.Nonostante il tono degli articoli, sul giornale ci sono finito per aver preso l’iniziativa di difendere gli interessi dei lavoratori, contro la privatizzazione della sanità e le speculazioni, contro i padroni, i loro governi, le loro amministrazioni e le leggi che li difendono (e ne sto ancora pagando le conseguenze). Tutto questo, denunce e condanne comprese, è premessa della mia candidatura.
Ci sono altri candidati a Sindaco che, al netto delle belle parole e delle promesse, possono dimostrare di aver fatto altrettanto?La mia candidatura, ovviamente, sarà sostenuta da una lista elettorale.
Si chiamerà “Massa insorge” e sarà rappresentativa di quel pezzo di città che alla rassegnazione e alla sfiducia risponde con l’organizzazione e la mobilitazione, ma soprattutto da quella parte di cittadinanza che non è più disposta a lasciar fare.
Non è una lista partitica, è aperta a tutti i partiti, le organizzazioni politiche e sindacali, le associazioni e i movimenti che sono alternativi e antagonisti alle Larghe Intese.
La mia candidatura a Sindaco è aperta al sostegno anche di altre liste che, come noi, si schierano nettamente e chiaramente contro l’accozzaglia delle Larghe Intese che va dal Pd a Fdi, passando per le innumerevoli liste civiche che servono solo a confondere le acque. Si presentano apparentemente divisi alle elezioni, ma nel corso del tempo hanno dimostrato di perseguire gli stessi interessi, tanto a livello nazionale che locale.
Nelle prossime settimane – poche – che ci dividono dalla data delle elezioni, saremo impegnati nella raccolta delle firme necessarie alla presentazione della lista, ma soprattutto saremo impegnati a condurre una campagna elettorale fatta di poche parole e molti esempi.
Avremo modo di spiegare, a coloro che ci stanno a cuore, che la riscossa non passa da un programma elettorale scritto bene, come una lista dei desideri, ma dall’azione pratica che afferma gli interessi delle masse popolari.
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