COMUNICATO STAMPA
Abbiamo raccolto le considerazioni di alcuni responsabili e degli operatori impegnati nel servizio di assistenza socio sanitaria e infermieristica nelle Rsa Ascoli e Pelù, sotto la gestione dell’azienda pubblica Casa Ascoli, interamente partecipata dal Comune di Massa, e il quadro è sconcertante: il nuovo appalto Global Service peraltro affidato a una cooperativa lucchese non ci tranquillizza per niente. Ormai da diversi anni la gestione di uno dei principali servizi sociali presenti nel comune di Massa risente a nostro avviso di una colpevole disattenzione da parte dei principali soggetti politici coinvolti.
I nostri genitori, i nostri nonni, zii e parenti sono stati e tutt’ora vengono assistiti con professionalità e dedizione da operatori che, quotidianamente, prestano la loro attività lavorativa nelle due Rsa. Così come hanno ricevuto assistenza continuativa nel periodo durissimo della pandemia Covid-19.
Ad oggi l’azienda Casa Ascoli registra debiti relativi agli ultimi anni per circa 4 milioni di euro verso realtà del territorio e, nonostante questo, hanno garantito i servizi facendo di fatto ‘da banca’ al sistema pubblico. Le singole cooperative hanno anticipato per mesi e mesi stipendi ai propri operatori, registrando solo ritardi nei pagamenti, con la conseguenza inevitabile di aver dovuto accedere al credito bancario. Il continuo indebitamento ha rischiato di mandare in default le cooperative e, nonostante lo sforzo profuso, i lavoratori hanno subito gravi ritardi nei pagamenti dei propri stipendi sempre perché le amministrazioni non sono state capaci di dare le risposte dovute.
Ammirevole è stato il coraggio degli stessi operatori e di alcuni sindacati nel portare avanti “la battaglia” per il proprio lavoro con grande responsabilità.
Oggi registriamo con favore l’interessamento del Prefetto ed auspichiamo un intervento tempestivo della Regione Toscana che, in base alla L.R. 43 del 2004, ha poteri importanti per la risoluzione del problema: si tratta infatti della legge che stabiliva regole chiare per il riordino e la trasformazione delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza in aziende pubbliche di servizi alla persona. Crediamo inoltre che le amministrazioni comunali, l’azienda sanitaria e la Regione debbano iniziare a ragionare su un nuovo calcolo delle quote che oggi risultano già tutte occupate a Massa Carrara mentre altri territori vicini ne hanno in avanzo.
Come Associazione Politikè siamo e saremo sempre vicini alle realtà del territorio chiedendo attenzione e professionalità, così come rimarremo a debita distanza dalle vecchie logiche spartitorie agli amici degli amici che, sempre di più, dimostrano mancanza di competenze e incapacità gestionale.