COMUNICATO STAMPA

Nel grigiore di una stazione sotterranea, pochissima luce, suoni, rumori e fischio dei treni che passano sopra la testa: bambini e bambine della scuola primaria di Bedizzano al Memoriale della Shoah.

Un’esperienza educativa e formativa importante con alunni preparati e che hanno fatto tante domande di fronte a quegli scenari che li hanno ricondotti al testo Ciao mi chiamo Bessy, fiaba ispirata alla vita di Liliana Segre scritta dalla collega Angela Maria Fruzzetti e illustrata proprio dai bambini e bambine della scuola di Bedizzano, edita da Tara editoria.

In quella stazione fantasma, densa di sensazioni, tutto è rimasto com’era. Occhi increduli dei piccoli di fronte ai vagoni – bestiame dove tra il 1943 e il 1945 venivano caricati e ammassati ebrei e oppositori politici, diretti ad Auschwitz, Birkenau e altri campi di sterminio e di concentramento. Nonostante la giovanissima età, i bambini hanno prestato molta attenzione alle spiegazioni della guida del Memoriale, accolti davanti al lungo muro dove è incisa la grande scritta “indifferenza”, parola scelta dalla senatrice Liliana Segre, da quel luogo deportata con il padre.

Al Binario della Destinazione ignota, i bambini hanno avuto modo di vedere i vagoni originali usati per deportare ebrei e oppositori politici. Sono entrati dentro il vagone con la guida che ha spiegato quelle condizioni di viaggio già letti nella storia di Bessy. Inizia proprio su quei vagoni il processo di spersonalizzazione, dove ogni deportato viene marchiato con un numero.

Riflessione di fronte al Muro dei Nomi, nel messaggio della restituzione dell’identità e del riconoscimento di tutte quelle persone deportate. La tappa si è conclusa al Luogo di Riflessione, dove la scolaresca si è seduta in circolo per pensare, ricordare, riflettere sotto l’unico fascio di luce simbolo di speranza. E qui alcuni bambini hanno letto una significativa pagina del libro di Bessy e il messaggio che la senatrice Segre ha inviato loro, riconoscendo il lavoro svolto.

“Questa esperienza al Binario 21 – spiega l’insegnante Maura Fescina – segna il completamento di questo percorso che ha accompagnato i bambini in tutto questo anno scolastico. I bambini hanno conosciuto la Shoah, in modo adatto a loro, attraverso le pagine di Ciao mi chiamo Bessy e sono arrivati al Memoriale preparati, collegando i messaggi contenuti nella fiaba alla storia raccontata dalla guida e alle sensazioni del luogo. Credo che questi bambini non dimenticheranno mai questa esperienza, una base che nel tempo, alle scuole medie e superiori, sarà approfondita”.

Angela Maria Fruzzetti ha consegnato il libro affinché venga custodito nella biblioteca del Memoriale della Shoah.

“Un’esperienza sicuramente indimenticabile – ha commentato – perché i bambini sono stati protagonisti attivi di questa storia e si sono affezionati alla formichina Bessy, che poi è la metafora di Liliana Segre”.

Un modo diverso di fare memoria nella scuola, raccontando la tragedia dell’olocausto anche ai più piccoli nel rispetto delle loro tappe di sviluppo e sensibilità, senza turbarli. Bessy è stata adottata in molte scuole, essendo l’unico testo presente in grado di affrontare la storia dell’olocausto in un linguaggio adatto ai bambini. Presente al viaggio anche l’onorevole Elena Emma Cordoni, presidente dell’Anpi di Massa.

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Micol Giusti

Caporedattrice - Online Editor Massa Carrara News

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