COMUNICATO STAMPA
Si terrà il 9 maggio alle 21 la fiaccolata per la riapertura dell’Ospedale vecchio, al cui interno giacciono sotto la polvere macchinari ancora funzionanti e interi reparti riattivabili con poca spesa.
Mentre l’ex giunta Guidi-Persiani ha varato l’ennesima speculazione edilizia alla Stazione per fare spazio a una folle ‘”Casa della Salute” tra i binari, Massa insorge chiama alla mobilitazione per ricordare quanti e quali spazi sarebbero già disponibili per far fronte al collasso della sanità pubblica – voluto proprio da chi governa e amministra il nostro Paese per favorire quella privata – e provare a tagliare i tempi di attesa per visite e interventi.
«La città di Massa» dichiara il candidato sindaco Marco Lenzoni, infermiere, «sta subendo l’ennesimo scempio ambientale, economico e sociale.
Proprio in questi giorni è stato firmato il rogito per l’acquisto da parte del Comune dell’area dell’ex scalo merci della stazione ferroviaria, in cui verranno realizzate dall’Azienda USL Toscana nord ovest la nuova Casa e il nuovo Ospedale di comunità. Secondo i loro piani, i lavori inizieranno entro il mese di ottobre 2023 per terminare entro il 2026. La ASL, con il benestare prima della Giunta Persiani, e adesso della Commissaria Prefettizia del Comune di Massa Maria Rosa Trio, intende spendere 11 milioni di euro – che poi lieviteranno, come succede sempre in questi casi – per costruire un distretto sanitario nel caos della stazione ferroviaria di Massa; tra un binario e il parcheggio di un supermercato; in mezzo al traffico cittadino…
Una scelta insensata, se si considera che a pochi chilometri di distanza abbiamo un bellissimo ospedale già attrezzato con parcheggi e strutture necessarie, ma del tutto inutilizzato!»
Ebbene, la domanda sorge spontanea: perché questo ennesimo e inutile scempio? Abbiamo a che fare con dei matti? «No, no, niente di tutto questo,» aggiunge Giulio Milani, editore, candidato nella stessa lista per l’area libertaria. «Per capire le loro “ragioni”, dobbiamo chiederci quale grande impresa realizzerà l’opera e chi c’è dietro la vendita dell’area: il Comune di Massa ha acquistato l’ex scalo merci da FS Sistemi Urbani, che è la società capo settore del nuovo Polo Urbano del Gruppo FS Italiane. Il suo Amministratore Delegato è Umberto Lebruto, che proprio in questi giorni è stato proposto da Matteo Salvini come papabile successore di Luigi Corradi, alla direzione di Trenitalia e di Rfi. Chi abbiamo invece alla direzione dell’Antitrust Polo Urbano? L’onorevole Giovanni Palladino del PD, un riciclato della politica che è passato dalla Margherita al PD, dal PD a Italia Viva e da Italia Viva al PD! Insomma, il quadretto è completo: le Larghe Intese sono solo intente a spartirsi poltrone e prebende e a rifilare l’ennesimo pacco ai massesi, il tutto con il “timbro” della ASL che da tempo – e lo abbiamo visto bene in pandemia – non segue più logiche sanitarie ma solo quelle di partito.»
«FS Sistemi Urbani, per bocca dell’Onorevole Palladino,» conclude Elena Tartarini, infermiera, candidata nella lista Massa insorge per l’area dei Carc, «si riempie la bocca di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, di mobilità urbana, di realizzare spazi pubblici e privati a “misura di cittadino”. Allora la domanda che rivolgo al candidato del PD, Romolo Ricci, è la seguente: intasare il traffico in un’area già martoriata per costruire una nuova struttura sanitaria, quando a due passi abbiamo il vecchio ospedale, è economicamente e socialmente sostenibile? Va incontro all’ambiente? Perché non usare gli 11 milioni previsti per risolvere definitivamente il problema delle liste di attesa? Infatti, con quei soldi si potrebbero assumere medici, tecnici, infermieri, strumentazioni necessarie e soprattutto far rinascere il vecchio ospedale di Massa! Per noi di Massa Insorge, gli attori di questa rapina vanno mandati a casa: centro-destra e centro-sinistra, se vogliono fare qualcosa di utile per Massa, devono prima di tutto togliere il disturbo.»
Alla stazione vanno realizzati, piuttosto, parcheggi gratuiti, giardini per bambini, spazi di socialità, non l’ennesima colata di cemento. Il problema della sanità, a Massa, non risiede nella mancanza di strutture, semmai di personale. Bisogna quindi assumere il personale necessario a riattivare le strutture che già esistono. Dobbiamo riaccendere le luci del vecchio ospedale di Massa. Dobbiamo fermare l’ennesimo sperpero di soldi pubblici, insieme alla cementificazione e alla prevedibile congestione del quartiere della Stazione!