Comunicato Stampa
L’incontro è stato introdotto dal segretario della sezione “Giuseppe Mazzini”, Giorgio Raffi, mentre Guido Mussi ha evidenziato come i repubblicani abbiano elaborato “un ottimo programma tanto che ce l’hanno scopiazzato tutti: dalla pista ciclabile lungo il Frigido alla città della cultura, dalle proposte sull’erosione alla sanità”. Il candidato sindaco si è soffermato anche sulle scelte del Pri in caso di ballottaggio: “Un’eventuale alleanza la faremo sui programmi. D’altronde abbiamo scelto di correre da soli proprio perché non è stato possibile parlare di programmi. Comunque, non faremo mai accordi con esponenti del centrodestra”.
La Malfa ha toccato problematiche proprie del Partito Repubblicano e di carattere nazionale. “Massa è una città importante nella storia del Pri e proprio qui, nel 1992, si è svolto l’ultimo congresso nazionale – ha detto l’ex ministro – . Abbiamo avuto un vuoto di trent’anni ma ho sempre sperato che qualcuno più giovane riprendesse la bandiera repubblicana. Dalla Liberazione in poi il Pri è sempre stato un partito piccolo ma ha dato un contributo importante alla politica nazionale su temi quali l’ambiente, la cultura, lo sviluppo economico, la collocazione internazionale. E’ stata una testimonianza di idee e di passione politica: non serve più questa voce? Lentamente però torniamo ad emergere e ci potrebbe anche essere la possibilità di portare un nostro candidato alle elezioni Europee”.
Il leader repubblicano è stato critico nei confronti di Carlo Calenda e Matteo Renzi (“Non ha senso dire di essere né di destra, né di sinistra, ma ci si deve alleare con le forze più vicine: con il loro 7/8% hanno fatto vincere il centrodestra”), che della premier Giorgia Meloni: “Questi che ci governano sono gli eredi del partito di Almirante e riconosco nelle parole di Meloni lo stesso modo di argomentare. Sono voluto andare al corteo dell’Anpi a Milano il 25 aprile perché non è la stessa cosa aver combattuto con la Resistenza o con Salò. Una cosa è rendere onore a tutti i caduti, un’altra è confondere chi combatteva per la libertà e chi invece la conculcava”. Del Governo, La Malfa ha affermato che si può condividere la scelta atlantista, ma si è detto preoccupato per l’isolamento in Europa: “Una Italexit sul modello della Brexit renderebbe anche noi un’isola, solo che dalla Gran Bretagna si vedono idealmente gli Usa, mentre l’Italia è vicina all’Africa. Dobbiamo restare attaccati all’Europa”.
Infine una nota fra l’amarezza e la speranza: “L’economista Carlo Cottarelli si è dimesso da senatore perché non si riconosce nel Pd. Un tecnico come lui avrebbe avuto in passato come riferimento il Pri, come era accaduto con Visentini e Galasso, ovvero di un partito genuinamente autonomo che si fonda sulla competenza e sulla capacità di elaborazione. Mi dispiace non potergli offrire collaborazione ma resto a disposizione dei repubblicani per dare una mano a ricostruire questo spazio politico”.