E’ per me un onore essere qui stamani e partecipare come sindaca di Carrara a una celebrazione tanto importante e tanto identitaria per la nostra città. Voglio iniziare questa cerimonia ricordando uno dei protagonisti della resistenza apuana che ci ha lasciato poco più di un mese fa: Giorgio Mori, partigiano combattente e marito di Cesira Tosi, una di quelle donne che il 7 luglio del 1944 si ribellò all’ordine di sfollamento dei nazifascisti. Per tutta la città la perdita di Giorgio Mori è stata una grande ferita, ma il suo ricordo e il suo esempio continueranno a vivere ancora a lungo. Ci tengo poi a ringraziare tutti i presenti, a cominciare dall’assessora regionale Alessandra Nardini, dai rappresentanti di forze dell’ordine e istituzioni e, non ultimi, dai presidenti provinciale e comunale di Anpi Nando Sanguinetti e Almarella Binelli ai quali voglio fare un apprezzamento particolare per quanto la loro associazione fa quotidianamente non solo per mantenere viva la memoria delle gesta dei partigiani, ma anche per difendere quella costituzione che è nata dalle loro lotte.
Devo poi ammettere che per me essere qui oggi ha tanti significati particolari: l’anno scorso questa fu la prima cerimonia pubblica a cui partecipai indossando la fascia tricolore e oggi è un grande piacere, oltre che un onore, essere la sindaca che inaugura un monumento dedicato da Carrara alle donne del 7 luglio, un riconoscimento non solo dovuto, ma del quale tutti noi carrarini dobbiamo andare orgogliosi. Quanto avvenuto a Carrara nell’estate di 79 anni fa è, a mio pare, uno degli episodi più belli e densi di significato di tutta la resistenza, apuana e non solo. Rovesciando le proprie ceste e scendendo in piazza sfidando a viso aperto l’autorità nazifascista le donne di Carrara hanno compiuto un gesto di una potenza dirompente, dando vita a una protesta collettiva che ha precorso i tempi e ha mostrato, prima ancora che la nostra storia repubblicana nascesse, che le donne potevano e dovevano essere protagoniste della vita pubblica. La rivolta delle donne del 7 luglio è stata, d’altro canto, una rivolta dal carattere spiccatamente femminile, è stata una rivolta senza armi, ma contraddistinta da grande determinazione e tenacia che le ha spinte ad andare avanti fino a che non hanno ottenuto il risultato.
In questa giornata tanto importante il migliore augurio che posso fare a tutte le donne e a tutte le ragazze carrarine è quello di avere in sé la stessa forza delle donne e delle ragazze del 7 luglio 1944.
Ora e sempre resistenza.
Serena Arrighi
Cerimonia del 7 luglio: ecco il discorso della sindaca Serena Arrighi
