COMUNICATO STAMPA
Nella magnifica e rinnovata cornice della sala conferenze del Club Nautico di Marina di Carrara si è svolta, nella serata di venerdì 14 luglio, una conferenza molto partecipata sul navicello apuano.
Oltre settanta persone, alcune delle quali discendenti di marinai marinelli, hanno ascoltato Werther Bertoloni che ha recentemente pubblicato “ ‘l naviced ” sulla storia dei navicelli apuani.
L’incontro è stato introdotto da Riccardo Canesi che ha sottolineato quanto sia importante per la nostra storia, la nostra identità e la nostra cultura, raccogliere testimonianze sulla marineria apuana e i suoi protagonisti al fine di non disperderle ma anzi valorizzarle adeguatamente.
Dove si trova, non solo in Italia ma, potremmo dire, in Europa, una città composta quanto meno di due anime, quella dei cavatori al monte e quella dei marinai al mare, senza contare, nel mezzo, i contadini?
Partendo dalle motivazioni che lo hanno portato a realizzare questo volume sulla storia del Navicello Apuano, Werther Bertoloni ha sinteticamente evidenziato sia analogie con altre imbarcazioni a vela per il trasporto merci tipiche dell’alta Toscana sia l’importanza dell’evoluzione del commercio marmifero nella genesi di questo inconfondibile cabotiero. Il tutto inserito in un corposo avvicendarsi di riferimenti storici, iconografici e di caratteristiche tecniche dell’imbarcazione.
L’intervento di Maria Mattei, in duplice veste di Presidente della Commissione Cultura del Comune di Carrara e di ricercatrice, si è incentrato sul tema del viaggio, parte dell’identità della nostra città, terra di partenze e di approdo nei secoli. Un percorso che ha consentito al pubblico di vedere i nostri monti e soprattutto la marina con gli occhi dei viaggiatori e delle viaggiatrici di metà ‘700, ‘800 e primi ‘900. Partendo dal lavoro delle donne di Marina, che furono tessitrici e rammendatrici delle vele dei navicelli marmaioli, Mattei ha poi descritto il caricamento dei blocchi sui velieri in partenza secondo una testimone d’eccezione: Pamela Travers, l’autrice di Mary Poppins che scrisse un reportage su Carrara nel 1929, recentemente tradotto in Italiano dalla stessa Mattei.
Diversi interventi del pubblico hanno contribuito ad approfondire ulteriormente il tema, come quello di Piero Donati, già funzionario della Sovrintendenza ai Beni Culturali della Liguria. Secondo Donati, l’epopea dei navicelli si lega anche alla costruzione del teatro Carlo Felice di Genova, inaugurato nel 1828. Presso Lerici sono stati infatti rinvenuti tre semilavorati, erroneamente creduti di età romana, destinati ad una delle gigantesche colonne del pronao del teatro, progettato dal Barabino. Nel trasbordo dal navicello al veliero diretto a Genova si era verificato un incidente e due dei tre semilavorati di marmo sono ancora sul fondale marino. Altrettanto interessante la testimonianza di Riccardo Caniparoli, discendente dell’omonima dinastia marmifera, che ha raccontato i commerci della propria famiglia nell’800 attraverso le triangolazioni con la Sicilia.
Da sottolineare, tra i presenti in sala, il signor Salvatore (Tore) Falconi (classe 1923!), uno tra i pochi superstiti rimasti della navigazione commerciale a vela e successivamente motorista navale.
In ultimo, sono emerse da parte dei relatori alcune proposte da sottoporre all’Amministrazione comunale.
Eccole:
La costruzione, con il contributo economico dei cantieri nautici presenti in loco e il contributo culturale dell’Istituto Nautico (e non solo), di un modello in scala reale di navicello apuano ad uso didattico e turistico
La creazione di un Archivio – Museo della Marineria Apuana, da realizzarsi in una parte del complesso “ex Mediterraneo”, composto da almeno tre sezioni: 1) Storia dei navicelli e delle principali famiglie di armatori e comandanti 2) Sport nautici a Marina di Carrara 3) Storia del commercio marittimo del marmo apuano dall’antichità ad oggi
La geolocalizzazione, a Marina di Carrara, con codice QR di tutti i luoghi storici della marineria apuana (e non solo) accompagnati da un’adeguata cartellonistica in italiano e in inglese (più facile a farsi che a dirsi!)
La sistematizzazione e la pubblicizzazione di tutti i ricordi scritti, pittorici e fotografici dei marinai apuani attraverso la sensibilizzazione e il coinvolgimento delle loro famiglie.
Su tutti i punti la Presidente Mattei ha confermato il sostegno della Commissione da lei presieduta ed anche da parte dei partecipanti c’è stata una forte adesione.