comunicato stampa
“Trasferire il day hospital oncologico, le chemioterapie, dal Monoblocco al Noa non è soltanto una soluzione idonea a superare le criticità del momento ma anche un’ipotesi che migliora il servizio a tutto vantaggio dei lavoratori e dei pazienti”.
A dirlo è il segretario della Uil Fpl Massa Carrara, Claudio Salvadori, a seguito dei tanti incontri che il sindacato ha avuto in queste settimane con la dirigenza dell’Usl Toscana Nord Ovest, a partire da quello del 3 luglio che ha iniziato la fase di confronto.
“Il trasferimento del day hospital oncoematologico va nella corretta direzione di mettere al centro del percorso diagnostico terapeutico il paziente aumentando il livello di sicurezza delle cure e la logistica dei locali di somministrazione”.
Lo dimostrano i numeri: più poltrone a disposizione per le chemioterapie che passano dalle 21 del monoblocco alle 27 del Noa, possibilità di ampliare la fascia di servizio a tutta la giornata e anche il sabato invece che nel periodo che va dalle 8 alle 14:
“Come ci è stato evidenziato dalla dirigenza Asl, al Noa è possibile attivare un setting dedicato con 9 camere di degenza a due posti letto con bagno interno ognuna delle quali che potrà ospitare comodamente tre poltrone di terapia. Le tre attuali stanze di terapia del Monoblocco ospitano 8 poltrone in due stanze più cinque letti nella terza. Le chemioterapie vengono preparate nella farmacia del Noa e pertanto anche la modalità organizzativa potrà essere migliorata ottimizzando le modalità del trasporto. Inoltre mentre al Monoblocco l’arco temporale di somministrazione delle chemioterapie è condizionato dalla presenza dell’anestesista che copre il turno 8-14, al Noa la presenza del rianimatore è assicurata sulle 24 ore, 7 giorni su 7. E’ possibile in ogni momento attivare tutte le consulenze specialistiche presenti e in situazioni di emergenza si attiva l’equipe dedicata formata da rianimatore e infermiere della rianimazione”.
Un trasferimento che permette invece al tempo stesso di migliorare le prestazioni di quel che resta al Monoblocco:
“Il trasferimento al Noa – continua il segretario Uil Fpl – ha permesso inoltre di lasciare al Centro Polispecialistico tutta la chirurgia ambulatoriale della polispecialistica, della dermatologia e della oculistica. Parliamo di circa 8.000 prestazioni che fra visite pre e post intervento portano i numeri ad oltre 30.000 prestazioni all’anno che continueranno a dare supporto all’indotto che gravita attorno al Monoblocco. Da non sottovalutare l’impatto sui dipendenti e sulla loro organizzazione di vita; col trasferimento del day hospital oncoematologico al Noa sarà necessario spostare una decina di operatori del comparto, ossia infermieri, tecnici e Oss; nel caso del trasferimento al Noa di tutta l’attività chirurgica ambulatoriale gli operatori sanitari i da trasferire sarebbero circa tre volte maggiori. Una soluzione che permette così di non ridimensionare altri servizi come pulizia, guardaroba e garantire l’indotto esterno al Monoblocco. Spostare altri servizi al Noa avrebbe creato molte difficoltà anche agli utenti in particolare dei paesi a monte. Noi – conclude Salvadori – chiediamo all’azienda sanitaria di fare una continua verifica e un monitoraggio costante delle scelte attuate, concordando con le organizzazioni sindacali tutti i passaggi. Crediamo inoltre che sia essenziale istituire una programmazione di tavoli multidisciplinari con tutte le categorie, ossia medici, infermieri, Oss, tecnici e altro, invece di organizzarli a compartimenti stagni per singola categoria”.