Intorno agli anni novanta i miasmi, cattivi odori, alla foce del Frigido crearono allarme e fecero allontanare parecchi turisti ed aumentare le proteste dei residenti tanto che molti iniziarono a mettere in vendita le loro case, specialmente quelle lungo l’argine lato Carrara. Poi una soluzione arrivò grazie anche al contributo di una fabbrica che malgrado fosse in quel momento ferma per ferie attivò tutti i suoi pozzi di prelievo acqua per riversarla nel fiume, aumentando cosi la quantità da far scorrere fino alla foce per un ricambio di acqua, specialmente nella parte finale fra i due ponti del lungomare. Infatti in quel tratto il ristagno dell’acqua, tenendo conto spesso della ostruzione finale, aveva creato il problema della putrefazione e dei cattivi odori, con rischi anche per la sicurezza igienica, zanzare ecc.
Ecco questo per dire che durante la passeggiata di giovedì sera sul ponte a mare del Frigido abbiamo risentito lo stesso cattivo odore. E subito ci è tornato alla mente quel periodo ma anche una cosa nuova ed un suggerimento.
La cosa nuova che, essendo un “ammiratore” del Frigido un giorno prima avevo fatto le foto a Forno, con abbastanza acqua nel fiume tanto che c’erano i ragazzi che dalla strada del paese si tuffavano nell’acqua fredda.
Il giorno dopo, venerdì, ieri, passando sul ponte del fiume all’altezza dell’Obelisco al Pignone, sono rimasto impressionato non vedendo acqua scorrere ne prima né dopo il ponte. Era rimasta una piccola pozza sotto dove si vedevano ancora pochi pesci cercare la sopravvivenza.
Allora il collegamento con i cattivi odori alla foce del Frigido divenne automatico.
Se da Forno fino sotto Canevara l’acqua arriva, dove va a finire se all’Obelisco è tutto secco? Chiaro una dispersione. Ed infine le soluzioni suggerite. La prima.
Quella di parecchi anni prima di attivare i pozzi delle fabbriche per immettere acqua nel fiume, tanto il periodo non sarebbe grande , uno o due mesi, da avere sempre e ricambio di acqua alla foce del Frigido.
Seconda soluzione quella di deviare l’acqua da sotto Canevara, o nel punto dove si trova la maggior perdita, in un canale laterale, al momento da costruire e che rimetta l’acqua nel fiume prima del rettilineo che dalla Stele va al mare portando lo stesso ricambio nella parte finale ed evitando i problemi citati all’inizio. Salvare il fiume e l’inquinamento delle acque sulle spiagge. Certo il canale andrà costruito e qui è compito della politica trovare forme e finanziamenti. Ma forse i temporali in arrivo, secondo le previsioni meteo, fra qualche giorno rimedieranno e sposteranno il problema alla prossima estate.