COMUNICATO STAMPA
Prosegue l’attività di prevenzione di Nausicaa, che si è sviluppata con una settimana intensa su tutto il territorio, iniziata la settimana scorsa a Campocecina e terminata con l’incontro nella serata conclusiva di Convivere.
Il primo appuntamento presso il rifugio di Campocecina si è svolto grazie alla professionalità del dermatologo Giovanni Bagnoni e dell’oculista Andrea Bernardini, che hanno effettuato circa quaranta visite ciascuno, rilevando 3 carcinomi e altri sei pazienti oculistici con pressione oculare fuori norma e inizio di un percorso d’intervento.
Al tempo stesso, assieme a Nausicaa e al Cai, è stato posizionato un gazebo dove è stato possibile misurare la pressione e la saturazione, grazie alla disponibilità dei due medici Cai Luigi Vignale e Claudio Malvitti.
La serata di Convivere, in linea col progetto Carrara Cardio Protetta, ha invece visto presenti il presidente dell’Ordine dei Medici Carlo Manfredi, il direttore della cardiologia dell’ospedale del cuore, Umberto Paradossi, Stefano Ungaretti dell’Onlus Mirco Ungaretti, il formatore Blsd Fabio Barbieri e il comunicatore Giuseppe D’Aleo. L’incontro, molto partecipato e alla presenza anche dei vertici di Nausicaa Spa, ha visto i saluti istituzionali della vicesindaca Roberta Crudeli e trattato il tema dell’arresto cardiaco e delle tecniche di rianimazione, con anche la dimostrazione pratica su un manichino e con l’uso di un defibrillatore. L’occasione è stata anche quella di ricordare proprio i punti del territorio carrarese in cui sono installati i macchinari elettromedicali. Macchinari per i quali sarà prevista anche una formazione per i semplici cittadini, che comincerà il 5 Ottobre dalla palestra SportDom della Fabbrica, già sold-out, e che verrà ripetuta in varie aree del territorio.
«Siamo soddisfatti della partecipazione di pubblico registrato nell’appuntamento di Convivere – ha spiegato il presidente di Nausicaa, Antonio Valenti – Nella nostra mission c’è sempre di più la voglia di puntare anche sulla prevenzione. Per questa ragione, spingeremo ulteriormente per collaborare con la Pubblica Assistenza e portare avanti la loro funzione di formatori, per creare sempre più una popolazione di angeli custodi in grado di adoperare i defibrillatori e quindi di poter salvare vite umane».