79 anni fa, quando la lunga estate delle stragi lasciava la sua scia di sangue e dolore, a Castagnola veniva crocifisso un ragazzo di vent’anni, Aldo Salvetti, un mito per molti giovani del luogo.

La compianta sorella, Giuseppina, ci portava lungo la stradina di Castagnola per indicarci il portone a cui Aldo venne crocifisso. C’era un’anziana che nella sua memoria rivide Aldo, quel giorno:

“Ci eravamo rifugiate in cantina – disse – con i nostri figli attaccati alle sottane. Non fu difficile trovarci. Entrarono all’improvviso sfondando la porta e trattenevano il povero Aldo, già ferito e dolorante. “Ditegli che sono Aldo! Ditegli che sono Aldo del Mirteto! ” implorava il ragazzo.

Lo sapevamo, noi, che era Aldo, conoscevamo la sua famiglia ma eravamo sotto il tiro di quegli assassini, e c’erano i bambini. Se avessimo detto “sì”, affermando di conoscere Aldo, sarebbe stata la fine per tutti. Nessuna di noi parlò”. Con coraggio e sprezzo del pericolo il giovane Aldo non si arrese alle torture: “Conoscerete i nomi dei miei compagni quando verranno a vendicarmi”.

Fu percosso e ingiuriato, trascinato di porta in porta, sofferente e agonizzante, ma non fece il nome di nessuno limitandosi a pronunciare l’eroica frase. Spirò dopo una notte e un giorno di agonia.

L’Anpi di Massa, con il patrocinio di Fivl, Comune di Massa e Provincia di Massa Carrara, si appresta a celebrare la ricorrenza del 79esimo anniversario delle medaglie d’oro al valor militare: Aldo Salvetti e Mario Paolini. Paolini, 24 anni, era caposquadra comandante di una pattuglia e volontariamente si offrì per una rischiosa azione contro un reparto tedesco che, dopo di aver dato fuoco al paese di Canevara, si sfogava contro la popolazione inerme. Cadde colpito in testa da un proiettile.

Martedì 19 settembre è prevista alle 10 la commemorazione al cippo di Salvetti a Castagnola con deposizione di fiori, intervento di studenti dell’istituto superiore “Salvetti” e lettura di una poesia di Marco Alberti.

La commemorazione si sposterà poi alle 11 a Canevara con deposizione di fiori al monumento dedicato a Paolini e alle vittime locali della follia nazi-fascista.

Alle 12, invece, alla Villa della Rinchiostra, si ricorderà la strage dei monaci della Certosa di Farneta del 10 settembre 1944. Dieci religiosi, ed altre persone, tra cui Liliana Lupetti Rasi, unica donna seviziata e uccisa a Ponte di Forno (ci sono testimonianze), detenuti nel carcere del Castello Malaspina, a gruppi vennero uccisi toccando vari punti di Massa. In tutto furono 37 le vittime di quella mattanza che fu la vigilia della strage delle Fosse del Frigido, con 147 detenuti prelevati dal castello Malaspina e il 16 settembre ‘44. Massa li ricorderà prossimamente. Alla Rinchiostra interverranno Massimo Michelucci e Oliviero Dino Bigini, presidente onorario dell’Anpi.

La lettura delle motivazioni alle medaglie d’oro agli eroi partigiani Salvetti e Paolini sarà a cura di Leandro Brilla della compagnia teatrale Aics Musica&spettacolo.

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Angela Maria Fruzzetti

Vicedirettrice Massa Carrara News

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