Il ciclismo giovanile da anni è in attesa di una struttura (una pista) per i bambini, da avviarli al più antico sport delle due ruote nella massima sicurezza. Ed anche “questa volta sarà per un’altra volta”, si dice a Massa. Abbiamo sentito allora il pensiero e le motivazioni che hanno portato le maggiori società di ciclismo giovanile della nostra zona a protestare per la scarsa considerazione che ha avuto una amministrazione ancora per loro. Fra le società che fanno attività giovanile abbiamo parlato con i dirigenti ed i direttori sportivi di quella della Fabrimar Marco Forever Casano Matec , Giuseppe Di Fresco, e la Asd Veloce Pradaccio di Gianni Natucci. Ma anche le altre società della zona sono della stessa idea come la Gs Stradella, Berti Mobili e Velo Club Carrara.
“ Sta agonizzando il ciclismo giovanile a Massa – inizia Di Fresco, ex ciclista professionista che ha partecipato anche a diversi giri D’Italia – e ci chiedono perchè? Semplice non abbiamo strutture idonee per la sicurezza dei bambini che vanno dai 6 ai 13 anni, categorie in cui ancora non si può andare per strada perchè molto pericoloso, categorie in cui vengono insegnate le basi del ciclismo, categorie da dove poi usciranno i futuri atleti professionisti. Un genitore preferisce portare, giustamente, il bimbo in un campo da calcio perchè chiuso e al sicuro e non di certo sul lungomare della riviera in estate dove rischia la vita tutti i giorni. Quindi l’importanza di un ciclodromo chiuso dove le società possono fare allenare i bambini e dove realmente puoi formare delle scuole di ciclismo è basilare ( si proprio scuole perchè il ciclismo educa il fisico ma aiuta anche i bambini a crescere, diventare uomini), fondamentale e importantissimo.
A Massa abbiamo tecnici qualificati e competenti, abbiamo società attrezzate che fanno attività di alto livello ed organizzano manifestazioni sportive di alto livello che esaltano e promuovono il nostro territorio . Noi come Fabrimar Marco Forever Matec facendo attività che va dai 6 anni fino ai 18 ( categoria juniores) facciamo del sociale, leviamo i ragazzi dalla strada e li allontaniamo dalle tentazioni di questo mondo che sono tante, fanno vita sana alimentazione sana e crescono con sani principi che solo lo sport te li dà.
Al momento ci alleniamo in un anello intorno allo stadio, esterno, non idoneo, pericoloso dove facciamo attività con i bambini ma tutti i giorni dobbiamo discutere con persone che devono entrare e uscire dallo stadio o al palazzetto dello sport e perennemente troviamo chiodi e puntine per agevolare le forature delle gomme dei bambini ed io sono seriamente preoccupato perchè attualmente non siamo in sicurezza per la nostra attività e ve lo dice uno che sulla strada ha visto morire un ragazzo di 17 anni campione italiano che era mio atleta alla Mastromarco..
E qui Di Fresco si infervorisce.
“ Quindi le istituzioni si sveglino – termina Di Fresco – e considerino che esiste a Massa uno sport chiamato ciclismo che sicuramente non è da meno del calcio, del padel, del tennis, del baseball ecc”.
Quindi questa ultima dichiarazione va proprio nel senso dove è stato indirizzato il maxi investimento derivato anche dal Pnrr presentato in questi giorni dal comune. Per la precisione dobbiamo anche dire che la pista che usano attualmente intorno allo stadio era una soluzione provvisoria, per non far allenare i ragazzi, che poi sono bambini, sulle strade pubbliche ma che è una soluzione ancora pericolosa ( i genitori ed i dirigenti controllano i ragazzi solo in un punto del circuito ma tutt’intorno con le mura dello stadio non si vedono più).
Un altro dirigente del ciclismo, Gianni Natucci Dg della Asd Veloce Pradaccio, che fa anche un ciclismo generoso dando spazio a tutti i ciclisti, anche a chi ha meno, diciamo qualità, della Stradella è molto arrabbiamo nel sentire le ultime notizie.
“Apprendo della riqualificazione della colonia Ugo Pisa ( dove viene dato molto spazio a impianti nuovi di altri sport minori, memo seguiti del ciclismo) e la domanda mi sorge spontanea – inizia il Dg Natucci – perchè non mantenere l’area verde ed al posto di investire nei soliti campi e campetti per il calcio, tennis ecc che ne abbiamo a iosa non costruiamo un ciclodromo per i giovani ciclisti? Il ciclismo ha bisogno di strutture sicure per far allenare i ragazzi in tutta sicurezza , perchè per un genitore mandare un bimbo sulla strada è infattibile, è una tensione ed una paura continua, senza pensare al macigno di responsabilità che pesa sulla testa dei Presidenti, dirigenti e tecnici delle Asd del ciclismo”.
Poi si è detto d’accordo anche della necessità della pista per i giovani anche Fabriano Berti ds della stessa società senza però aggiungere altro. Poi i due dirigenti non accennano all’importanza anche della promozione sportiva e turistica nell’avere in zona un ciclodromo che attirerebbe squadre e ragazzi anche dalle altre regioni durante le gare o certi allenamenti. E non dimentichiamo che il ciclismo è lo sport più popolare in toscana, in Italia ed al mondo dopo il calcio. Ma su questo ci torneremo sopra.