COMUNICATO STAMPA
“Ricerca di maggiori economie, razionalizzazione di alcuni servizi esternalizzati e risoluzione delle questioni legate al doppio contratto applicato ai dipendenti”.
Così il presidente del consiglio d’amministrazione della casa di riposo Regina Elena Fabrizio Pucci illustra i principali punti chiave seguiti in questi mesi dalla nuova governance della rsa, in carica dal 24 novembre scorso, per rilanciare l’azienda speciale dopo un anno negativo.
“Il 2022 – spiega Pucci – si è chiuso con un passivo di 207mila euro. Un risultato negativo segnato tanto da fattori esogeni, come l’aumento dei prezzi e dei costi legati alla guerra in Ucraina o alla recrudescenza del Covid che ha colpito tutto il settore dell’assistenza residenziale socio sanitaria, quanto da scelte sbagliate nella gestione interna che hanno avuto riflessi anche nel 2023. La gestione della rsa nel 2022 è stata caratterizzata in particolare da un aumento dei posti occupati, sebbene insufficiente a raggiungere un tasso dei posti letto ottimale e, soprattutto, dall’apertura continuativa del centro diurno con un basso numero di utenti e un tasso di occupazione molto basso che ha inciso sia sulla perdita di ricavi che sull’aumento dei costi. A tutto ciò si sommano l’aumento dei costi del personale legato alla gestione Covid e delle malattie ed un incremento dei costi di consulenza per la gestione di un lascito pendente da anni”.
Il 2023 è partito con tutte le criticità dell’anno precedente e ha iniziato a invertire questa tendenza negativa solo a partire dal secondo semestre.
“Ci attendiamo un miglioramento significativo solo a cominciare dal 2024 e questo grazie a una continua ricerca di maggiori economie, dalla razionalizzazione di alcuni servizi esternalizzati e, non ultima, dalla risoluzione dei problemi legati al doppio contratto applicato ai dipendenti – prosegue il presidente -. Questo aspetto in particolare ha portato con sé maggiori costi e un clima interno non positivo. Segnali importanti d’altro canto arrivano in generale da tutto il settore della residenzialità per anziani non autosufficienti dove i numeri ci confermano una ripresa in termini di tassi di occupazione che sono ormai ottimali (superiori al 98%). Analogamente è già cresciuta anche la domanda per i servizi semi residenziali che durante il 2023 sono tornati anch’essi a tassi di occupazione ottimali. Permane tuttavia una forte criticità rispetto alla corretta valorizzazione dei servizi non convenzionati, ricoveri privati e autosufficienti, che non sono in linea con i costi sostenuti e che per questo dovranno essere, almeno questi, progressivamente adeguati”.