COMUNICATO STAMPA
La nave della ong Open Arms è attesa domani, 4 ottobre, nel primo pomeriggio al porto di Marina di Carrara. L’imbarcazione sta al momento risalendo la penisola dopo aver salvato 176 migranti, tra cui 10 donne e 96 minori, nel Mediterraneo centrale. Le operazioni di accoglienza saranno come sempre coordinate dalla Prefettura di Massa-Carrara che questo pomeriggio ha convocato una riunione organizzativa a palazzo Ducale alla quale hanno partecipato, tra gli altri, i sindaci di Carrara e Massa Serena Arrighi e Francesco Persiani, l’assessore regionale Serena Spinelli, il presidente della Provincia di Massa-Carrara Gianni Lorenzetti, il questore Santi Allegra assieme agli altri rappresentanti delle forze dell’ordine e ancora Asl, Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale, Croce rossa e protezione civile. I migranti, seguendo ormai un protocollo ben collaudato, saranno fatti scendere a terra sulla banchina ‘Buscaiol’ e da qui saranno subito accompagnati al complesso fieristico di Imm-CarraraFiere per le visite mediche e l’identificazione. Dopo essere stati rifocillati uomini, donne e bambini saranno quindi subito smistati nei vari centri di accoglienza.
Quello di domani sarà il settimo sbarco al porto di Marina di Carrara dall’inizio dell’anno. La prima nave ad attraccare nello scalo apuano è stata, il 30 gennaio scorso, la Ocean Viking di Sos Méditerranée con 95 persone a bordo, quindi, il 19 aprile e il 5 giugno, è stato il turno della Life Support di Emergency rispettivamente con 55 e 29 migranti a bordo mentre, il 7 e il 19 luglio, la Geo Barents di Medici senza frontiere arrivò con 196 e 214 persone. Lo scorso 22 agosto, infine, la stessa Open Arms attraccò alla banchina ‘Fiorillo’ con 196 migranti a bordo.
“Come sempre – sottolinea la sindaca di Carrara Serena Arrighi – Carrara si farà trovare pronta e darà il proprio contributo a tutte le operazioni coordinate dal Prefetto Guido Aprea. Una volta a terra tutti i migranti saranno accompagnati al padiglione B di Imm-CarraraFiere dove riceveranno cure e assistenza secondo un protocollo che in questi mesi abbiamo sempre più affinato”.