COMUNICATO STAMPA
“Il caos che sta investendo il Monoblocco è solo una parte dei problemi che attanagliano la sanità apuana: speriamo che la cabina di regia costituita in questa occasione venga davvero estesa anche ad altre realtà provinciali”.
La richiesta è firmata dalla Uil Pensionati della provincia di Massa Carrara che evidenzia i lati positivi di una cabina di regia creata in modo da “coinvolgere oltre alle istituzioni anche le realtà maggiormente rappresentative sul territorio, a partire dalle organizzazioni sindacali.
Questo ci dà modo di essere presenti sul problema. La criticità del Monoblocco è stata solo la prima a ‘partire’ – proseguono dalla Uilp – ma ci sono già da affrontare anche i nodi per la realizzazione delle case di comunità a Massa e con tutta probabilità a breve anche a Montignoso oppure gli interventi sugli ospedali della Lunigiana. Dobbiamo allargare gli orizzonti e iniziare un vero confronto propositivo prima che i nodi arrivino al pettine”. Sul tema della sanità la Uilp richiama l’azienda sanitaria alle proposte che i sindacati “Cgil, Cisl e Uil avevano presentato in un documento unitario ormai già lo scorso anno”.
Stiamo sempre lavorando su questo documento durante gli incontri con i vari sindaci e vorremmo che anche la Asl lo riprendesse in mano e mettesse in discussione tutti i punti che abbiamo lasciato in sospeso, dalle case di comunità alle cure domiciliari”.
Altro nodo dolente è quello delle Rsa:
“Dobbiamo essere obiettivi. Gli spazi scarseggiano, le liste di attesa per poter inserire un anziano sono lunghissime e le famiglie che se lo possono permettere sempre più spesso ricorrono al privato che è troppo costoso. C’è chi prova a gestire gli anziani a casa ma anche in questo caso dobbiamo evidenziare come le cure domiciliari non siano all’altezza per chi ha davvero bisogno di assistenza, sono limitate nel tempo e anche nei servizi. Lo stesso problema – conclude la Uilp – riguarda le liste di attesa negli ospedali per controlli, analisi e altro. E’ una tragedia. Infatti si moltiplicano sul territorio strutture e centri medici privati che di fatto spingono verso una sanità privata dove chi ha i soldi si cura e chi no… spera. Se oggi abbiamo un’aspettativa di vita più lunga ci deve essere anche la qualità della vita: non possiamo abbandonare gli anziani a loro stessi”.