COMUNICATO STAMPA
Avremmo preferito scrivere un comunicato di ringraziamenti nei confronti di tutti i partecipanti al torneo “aiutiamo ad aiutare” e invece ci troviamo costrette ad annunciare che l’evento in programma per sabato 14 ottobre è stato annullato.
L’iniziativa è nata con l’intento di sensibilizzare la società sulla realtà del carcere pensando che avvicinare un tema sociale così importante ad una attività che richiama il senso di unione come il calcio e lo sport in generale, potesse aiutare a richiamare la partecipazione di molti.
Abbiamo rivolto formale invito a partecipare anche a tutte le istituzioni locali invitandole a formare una squadra in rappresentanza.
Appena l’evento è stato pubblicizzato siamo state contattate da moltissime realtà del territorio, anche istituzioni, che hanno manifestato la volontà di formare delle squadre e di partecipare.
Alcune ci avevano dato conferma di partecipazione fin da subito ma, al momento della conferma definitiva, in queste ultime ore, ci hanno comunicato di non essere in grado di partecipare per mancanza di giocatori.
Siamo consapevoli che il progetto di formare sei squadre fosse molto ambizioso anche in considerazione del fatto che la nostra associazione, da sei anni sul territorio con un serio progetto di volontariato all’interno della Casa di Reclusione di Massa, non avesse mai organizzato prima iniziative all’esterno del carcere.
Sapevamo inoltre che la delicatezza del tema, che purtroppo porta ancora con sè pregiudizi e poca conoscenza della materia, avrebbe reso la realizzazione di questo progetto non semplice.
Abbiamo però confidato nella nascita di un sentimento di sensibilità ed attenzione ad un tema troppo spesso ignorato che rischia di rimanere confinato all’interno delle mura del carcere.
Dobbiamo purtroppo constatare che tutti coloro che avevano manifestato approvazione e volontà di partecipazione si sono rivelati inaffidabili ed irresponsabili al momento della richiesta di conferma.
Alcuni di questi hanno declinato l’invito a partecipare a pochi giorni dal torneo, altri non hanno mai risposto.
Questo evento avrebbe sicuramente potuto rappresentare l’occasione di dare un contributo concreto per la realizzazione di progetti all’interno della Casa di Reclusione di Massa attraverso la raccolta fondi alla quale era finalizzato.
Inoltre avrebbe anche rappresentato un importante elemento di speranza per i detenuti, veri protagonisti di questa iniziativa, che avrebbero potuto disputare all’interno del carcere una partita con la squadra vincitrice, elemento fondamentale ai fini della funzione che la nostra Costituzione attribuisce alla pena detentiva, ovvero la risocializzazione delle persone detenute.
Infine sarebbe stata anche l’occasione per rimettere all’attenzione delle istituzioni un tema per cui la nostra associazione si batte ormai da anni senza ricevere risposte ovvero la nomina del “Garante Comunale per la tutela dei diritti delle persone private della libertà personale” ormai inesistente sul nostro territorio da diverso tempo.
Cogliamo l’occasione per rivolgere un appello formale all’amministrazione comunale di Massa, organo deputato alla nomina di questa figura.
Abbiamo più volte tentato un confronto con l’Amministrazione per discutere della tematica senza mai ricevere risposte ma solo promesse di confronto.
Ci auguriamo che possa presto arrivare questo momento di discussione con conseguente nomina.
Ci teniamo infine a ringraziare chi, fin dal primo giorno, non ha esitato a supportare il nostro progetto: Alessio Dinho e Francesco Muto, soci del Centro Sportivo “Colline Massesi”, che avevano offerto gratuitamente i loro campi per lo svolgimento del torneo; Mirco e Matteo Bertelloni di “Gruppo Emmerent” che avrebbero dovuto finanziare la realizzazione del trofeo di premiazione; Margherita Badiali, Leonardo Della Croce e Rossella Barattini dell’agenzia di comunicazione “HiveGroup” che hanno messo a disposizione le loro competenze per la pubblicizzazione dell’evento; “Aia Carrara” che avrebbe arbitrato a titolo gratuito le partite.
Purtroppo, ancora una volta, si è persa una importante occasione di dare voce a chi non ne ha.
Noi continueremo la nostra attività con il cuore, la passione e l’entusiasmo che da sempre connotano l’Associazione L’AltroDiritto in ambito penitenziario e sabato pomeriggio, come di consueto, entreremo in carcere per prestare il nostro servizio di volontariato in favore della popolazione detenuta, pronte a ripartire con la progettazione di altri eventi ed auspicando in un maggiore riscontro da parte di tutti.
Carolina Ginesini responsabile Sportello Tutele Sociali
Chiara Bertelloni referente de L’AltroDiritto sez. di Massa