Le continue piogge di questi giorni hanno riportato a Forno la paura di quanto già avvenuto in passato con frane e lutti. Ieri sera dopo l’incessante pioggia una piccola frana ha fatto tornare il terrore negli abitanti del paese ed in particolare proprio vicinissimo al punto dove avvenne la tragedia del 1982 con cinque vittime e la successiva frane del 2004 che per fortuna fece solo danni. Ieri sera la signora Alba Fruzzetti, che abita proprio nella zona a rischio ha rivissuto un po’ la situazione.
Ha risentito il rotolare delle pietre intorno alla casa e sul tetto, ha cercato di tranquillizzare la famiglia ma ha chiamato i vigili del fuoco che sono intervenuti con la protezione civile ed alcuni tecnici del comune.
“ Ho subito detto alla figlia , per non spaventarla troppo – confessa la signora Alba – che erano soltanto tuoni ma in quei momenti ho risentito i rumori della frana precedente disastrosa, ho risentito gli stessi odori e le stesse sensazioni, il terrore che potesse risuccedere di nuovo. Poi i vigili del fuoco e i ragazzi della protezione civile che mi hanno un po’ tranquillizzata, ma non troppo”.
Il sopralluogo è stato cosi, come meglio si poteva fare sotto la pioggia e col buio, è stata interdetta la zona più a rischio e chiusa con i nastri in attesa di un nuovo sopralluogo che avrebbe dovuto avvenire il giorno dopo , (ieri venerdi) ma al momento nessuno si era rifatto vivo. E’ una situazione che si trascina da molto tempo, con molti interventi che però non sono mai stati risolutivi. Siamo nella zona denominata Castello e nel canale che scende dal Vergheto. Effettivamente bisogna pensare sempre di più a mettere in sicurezza i paesi e le zone della montagna, diventate sempre più a rischio. In alcune zone si intravede la fragilità, in altre è piuttosto nascosta. Ecco specialmente in momenti economici come ora bisogna pensare a proteggere sempre di più queste nostre montagne dal grande valore ambientale.
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