COMUNICATO STAMPA
Oggi gli artisti dell’associazione ‘Officina d’arte Ponte di Ferro’ hanno consegnato alla vicesindaca Roberta Crudeli e all’assessore alla Cultura Gea Dazzi circa mille firme raccolte negli ultimi mesi a sostegno della loro attività.
“Le officine d’arte del Ponte di Ferro – sottolinea Dazzi – sono una bella realtà, sono un luogo dove giovani artisti si possono incontrare e confrontare e, soprattutto, possono fare arte. In questi anni il Ponte di Ferro è diventato non solo un luogo dove si scolpisce, ma un luogo di socializzazione e di condivisione e crediamo che tutto ciò non possa essere perduto. Per questo motivo quando le ragazze e i ragazzi dell’associazione ci sono venuti a parlare per manifestarci le proprie difficoltà a trovare una nuova sede ci siamo subito resi disponibili ad aiutarli a cercare una nuova sistemazione. Il nostro auspicio è che si possa trovare una soluzione il prima possibile e che il Ponte di Ferro possa continuare a crescere e a dare spazio a tanti giovani artisti”
“In 17 anni di attività, il Ponte di Ferro ha sempre affrontato ogni avversità e sfida contando sulle proprie forze, con un susseguirsi di persone splendide che hanno creduto in un progetto meraviglioso, passandosi il testimone per rimanere una associazione sempre giovane e piena di energie – spiegano dall’associazione – .
La comunità artistica di Carrara ha avuto così un punto di riferimento e di appoggio fondamentale per tutti questi anni. Ora la nostra realtà rischia di sparire senza lasciare traccia e ci siamo rivolti al Comune per avere sostegno, e lo abbiamo anche chiesto a quella stessa comunità di artisti e artigiani che si è fatta sentire facendoci raccogliere più di mille firme in appena due mesi per la nostra causa.
Le firme arrivano da tutto il mondo, essendo che abbiamo ospitato nel nostro laboratorio artisti e artigiani delle più disparate nazionalità. Chiediamo l’occasione di continuare a dare il nostro contributo alla comunità artistica che è da sempre un gran vanto del nostro territorio. Il vero tesoro di Carrara non è solo il marmo, ma soprattutto anche chi lo sa lavorare.”