Bernard Hopkins, noto per la sua straordinaria longevità, ha affrontato un numero considerevole di trader d’élite durante i suoi 28 anni di carriera professionale.
In particolare, è diventato il combattente più anziano a vincere un titolo mondiale, battendo il record di George Foreman, dopo aver superato e detronizzato Jean Pascal nel 2011.
Passò poco meno di sei mesi prima che la coppia raggiungesse il livello, solo che Hopkins vinse il titolo WBC dei pesi massimi leggeri all’età di 46 anni.
Circa tre anni dopo, il calcolatore allenatore fece un passo avanti per consolidare la sua grandezza, unificando la divisione da 175 libbre con una vittoria decisiva su Beibut Shumenov.
Ma mentre i riconoscimenti successivi nella sua carriera rimangono un motivo di celebrazione – e giustamente – fu all’età di 28 anni che Hopkins affrontò la sua sfida più difficile.
Entrando nel suo primo incontro per il titolo mondiale, questa volta nei pesi medi, Philadelphia affrontò Roy Jones Jr sull’undercard di Riddick Bowe contro Jesse Ferguson nel 1993.
Anche Jones si stava preparando per il suo primo colpo per il titolo mondiale, ma a questo punto è giusto dire che stava già raggiungendo il suo apice.
L’abile imbroglione infatti aveva una piccola ferita alla mano destra, il che significava che il suo colpo, ora più che mai, rappresentava un’arma vitale.
Ma ovviamente la sua incredibile velocità e le sue mosse evasive non sono state minimamente ostacolate, permettendogli alla fine di superare Hopkins con un margine di 116-112 sui punteggi di tutti e tre i giudici.
In tal modo, Jones rivendicò in modo convincente la cintura IBF, che era stata lasciata libera da James Toney, prima di accumulare una carriera scintillante che sarebbe stata ampiamente celebrata e venerata negli anni a venire.
Per quanto riguarda Hopkins, anche lui ha inciso il suo nome nei libri di storia, ma solo dopo aver perso contro uno dei più grandi combattenti di tutti i tempi.
Parlando con Rivista ad anelloHopkins non ha fatto alcun tentativo di minimizzare l’atletismo e l’abilità sul ring del suo avversario, che ha poi sconfitto, questa volta nei pesi massimi leggeri, con decisione unanime nel 2010. Ha definito Jones il miglior avversario che avesse mai affrontato e ha detto nel suo momento migliore “nessuno” poteva batterlo.
“Roy Jones Jr (è stato il migliore che ho affrontato). Era abbastanza intelligente da neutralizzare le mie armi migliori e abbastanza intelligente da non farsi colpire dai miei pezzi grossi.
“Anche se andassi a segno, non verrebbe colpito da più di uno. Questo è il problema con i combattimenti contro ragazzi single… se un ragazzo va a segno, di solito ce n’è un altro che lo insegue.
“Era versatile: miglior pugile, migliore difesa, migliore attacco. Roy Jones Jr, all’inizio della sua carriera: velocità, riflessi, non ortodosso, quel genere di cose. Nessuno avrebbe battuto Roy Jones a quel livello, dov’era in quel momento.”















