Sabato 15 novembre 2025 – 16:43 WIB
Brasile, VIVA – Il presidente del DPD RI, Sultan Baktiar Najamudin, ha sottolineato che le popolazioni indigene e le comunità locali sono attori chiave nel garantire la sostenibilità delle foreste e nel ridurre gli effetti del cambiamento climatico.
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Ha consegnato questo messaggio mentre era il relatore principale della sessione intitolata “Dare potere alle popolazioni indigene e alle comunità locali nelle aree forestali per aumentare i benefici economici” tenutasi presso il padiglione dell’Indonesia alla COP30 Brasile venerdì 14 novembre 2025.
Sultan ha affermato che le popolazioni indigene sono state per secoli i custodi più coerenti della natura. Ha affermato che le foreste non sono solo beni economici, ma anche spazi abitativi regolati dal diritto consuetudinario e da valori ecologici.
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Sultan ha detto: “Per i popoli indigeni, proteggere le foreste significa proteggere la vita. Alla natura dovrebbe essere data l’opportunità di riposarsi”.
Secondo lui la pressione sull’ambiente aumenta con l’orientamento allo sviluppo che considera solo la crescita quantitativa. Ha quindi sottolineato l’importanza dell’innovazione politica che pone i valori ecologici come fondamento dello sviluppo. Questo approccio costituisce la base dell’idea di Green Democracy, che ora sta portando avanti a livello nazionale e globale.
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Sultan ha affermato che l’Indonesia ha compiuto progressi significativi nel settore forestale, tra cui la riduzione della deforestazione al livello più basso degli ultimi vent’anni e la riabilitazione di 3,6 milioni di ettari di terreno.
Questo impegno è rafforzato attraverso la politica del valore economico del carbonio e gli obiettivi di riduzione delle emissioni contenuti nel Secondo contributo determinato a livello nazionale (NDC).
Nel suo discorso, Sultan ha anche sottolineato tre progetti di legge avviati dal DPD indonesiano, vale a dire il disegno di legge sulla gestione del cambiamento climatico, il disegno di legge sulla protezione dei diritti dei popoli indigeni e il disegno di legge sull’arcipelago.
Secondo lui, tutti e tre sono pronti a rafforzare la protezione ecologica, riconoscere le conoscenze tradizionali e garantire lo sviluppo a favore delle comunità locali.
“Le politiche economiche non dovrebbero erodere il capitale naturale che sostiene la vita a lungo termine”, ha affermato.
Ha aggiunto che dare potere alle comunità indigene è una necessità assoluta per garantire una gestione sostenibile delle foreste.
Il Sultano ha anche suggerito di rafforzare la cooperazione Sud-Sud tra i paesi con foreste tropicali come l’Indonesia, il Brasile, il Congo e i paesi dell’ASEAN. Ha affermato che lo scambio di conoscenze indigene, i programmi inclusivi di finanziamento del carbonio e la cooperazione sulla legislazione verde sono passi importanti verso la gestione sostenibile delle foreste.
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Concludendo il suo discorso, Sultan ha chiesto alla COP30 di creare uno slancio che rafforzerà gli impegni globali. “Dal Sahara all’Amazzonia, da Sumatra alla Papua, la natura invia lo stesso messaggio: la vita può continuare solo se le persone vivono in armonia con essa”.















