Mercoledì la coppia USD/CHF è stata scambiata in territorio positivo intorno a 0,7960 durante l’inizio della sessione europea, supportata da una ripresa del dollaro statunitense (USD). Tuttavia, la prospettiva di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve statunitense (Fed) il prossimo anno potrebbe pesare sul biglietto verde rispetto al franco svizzero (CHF). Nel corso della giornata verrà pubblicato il rapporto trimestrale della Banca nazionale svizzera (BNS) per il quarto trimestre. Interverranno anche il presidente della Fed di New York John Williams e il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic.

I dati pubblicati martedì hanno mostrato che il mercato del lavoro è rimasto debole, lasciando gli investitori incerti su quando è probabile che si verifichi il prossimo taglio dei tassi di interesse. I salari non agricoli statunitensi (NFP) sono aumentati di 64.000 unità a novembre, rispetto al calo di 105.000 di ottobre. Questo numero era superiore alle stime di 50.000. Nel frattempo, il tasso di disoccupazione statunitense è salito al 4,6% a novembre dal 4,4% di ottobre.

I funzionari della Fed sono divisi sulla necessità o meno di un ulteriore allentamento monetario il prossimo anno. Il funzionario medio della Fed si aspetta un taglio solo nel 2026, ma alcuni politici non vedono ulteriori tagli.

L’incertezza e il rischio di un’azione militare statunitense in Venezuela potrebbero aumentare gli afflussi di beni rifugio e sostenere il franco svizzero. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ordinato il blocco di tutte le petroliere sanzionate in entrata e in uscita dal Venezuela martedì scorso, secondo Reuters. La sua azione è arrivata dopo che l’amministrazione Trump ha sequestrato una superpetroliera la scorsa settimana e Washington ha ordinato un massiccio accumulo di forze statunitensi al largo delle coste del Venezuela per presumibilmente prendere di mira il traffico di droga.

Domande frequenti sul franco svizzero

Il franco svizzero (CHF) è la valuta ufficiale della Svizzera. È una delle dieci valute più scambiate al mondo e ha un volume che supera di gran lunga le dimensioni dell’economia svizzera. Il suo valore è determinato, tra l’altro, dall’umore generale del mercato, dalla situazione economica del Paese o dalle misure adottate dalla Banca nazionale svizzera (BNS). Tra il 2011 e il 2015 il franco svizzero è stato ancorato all’euro (EUR). L’ancoraggio del tasso di cambio è stato improvvisamente rimosso, provocando un aumento del valore del franco di oltre il 20% e provocando turbolenze sui mercati. Anche se l’ancoraggio non è più in vigore, gli asset in CHF tendono ad essere altamente correlati con quelli dell’euro a causa dell’elevata dipendenza dell’economia svizzera dalla vicina Eurozona.

Il franco svizzero (CHF) è considerato un rifugio sicuro o una valuta che gli investitori tendono ad acquistare durante i periodi di stress del mercato. Ciò è dovuto alla posizione percepita della Svizzera nel mondo: un’economia stabile, un forte settore delle esportazioni, elevate riserve delle banche centrali o una posizione politica di lunga data sulla neutralità nei conflitti globali rendono la valuta nazionale una buona scelta per gli investitori avversi al rischio. È probabile che tempi turbolenti rafforzino il valore del CHF rispetto ad altre valute considerate più rischiose da investire.

La Banca nazionale svizzera (BNS) si riunisce quattro volte l’anno – una volta al trimestre, meno spesso delle altre principali banche centrali – per decidere sulla politica monetaria. La banca mira a un tasso di inflazione annuo inferiore al 2%. Se l’inflazione è superiore all’obiettivo o si prevede che lo sarà nel prossimo futuro, la banca tenterà di contenere gli aumenti dei prezzi aumentando il tasso di interesse di riferimento. Tassi di interesse più elevati hanno generalmente un impatto positivo sul franco svizzero (CHF) poiché portano a rendimenti più elevati e rendono il paese più attraente per gli investitori. Al contrario, tassi di interesse più bassi tendono a indebolire il CHF.

La pubblicazione dei dati macroeconomici in Svizzera è fondamentale per valutare la situazione economica e può avere un impatto sulla valutazione del franco svizzero (CHF). L’economia svizzera è sostanzialmente stabile, ma qualsiasi cambiamento improvviso nella crescita economica, nell’inflazione, nelle partite correnti o nelle riserve estere della banca centrale può causare fluttuazioni del CHF. In generale, l’elevata crescita economica, la bassa disoccupazione e l’elevata fiducia sono positivi per il CHF. Al contrario, se i dati economici indicano un indebolimento dello slancio, è probabile che il CHF si deprezzi.

Essendo un’economia piccola e aperta, la Svizzera dipende fortemente dalla salute delle economie vicine dell’Eurozona. L’Unione europea nel suo insieme è il partner economico più importante della Svizzera e un importante alleato politico. Pertanto, la stabilità macroeconomica e monetaria nell’Eurozona è essenziale per la Svizzera e quindi per il franco svizzero (CHF). Data questa dipendenza, alcuni modelli suggeriscono che la correlazione tra il destino dell’euro (EUR) e quello del franco svizzero è superiore al 90% o quasi perfetta.

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