A partire dal gennaio 2026, milioni di americani con prestiti studenteschi federali dovranno affrontare cambiamenti significativi nel modo in cui viene gestito il loro debito, poiché il governo federale riprenderà il pignoramento dei salari e alcune forme di condono dei prestiti torneranno ad essere tassabili.

Secondo l’Education Data InitiativeNel rapporto di agosto, 42,5 milioni di persone avevano prestiti studenteschi federali, con un saldo totale vicino a 1,7 trilioni di dollari.

Riprende il pignoramento dello stipendio

Dopo una pausa dovuta alla pandemia di coronavirus sotto l’amministrazione Biden, il Dipartimento dell’Istruzione degli Stati Uniti ha annunciato che avrebbe iniziato a trattenere gli stipendi dei mutuatari sui loro prestiti studenteschi federali.

L’iniziativa inizierà la settimana del 7 gennaio, quando circa 1.000 mutuatari riceveranno l’avviso che una parte dei loro stipendi potrebbe essere trattenuta per coprire i saldi scaduti. Le notifiche verranno poi estese a gruppi più grandi ogni mese, ha affermato il dipartimento Il Washington Post.

L’inadempienza su un prestito studentesco federale significa che il mutuatario ha trascorso molto tempo senza effettuare i pagamenti richiesti e non è riuscito a rimborsare il prestito.

Per la maggior parte dei prestiti studenteschi federali, lo stato di default inizia 270 giorni, circa nove mesi, dopo il mancato pagamento. Una volta che un prestito va in default, l’intero saldo diventa immediatamente esigibile e il governo acquisisce enormi poteri di recupero crediti.

La legge federale richiede che i mutuatari ricevano un preavviso di almeno 30 giorni prima di iniziare qualsiasi pignoramento. Durante questo periodo, possono richiedere un’udienza, saldare integralmente il debito o esplorare modalità di rimborso alternative. Ai sensi della legge sull’istruzione superiore, il governo consente che fino al 15% del reddito al netto delle imposte del mutuatario venga trattenuto fino a quando il prestito non viene saldato o il mutuatario non va in default.

Le stime federali dell’inizio di quest’anno suggerivano che più di 5 milioni di mutuatari non avevano pagato i pagamenti per più di un anno – mettendoli in default – mentre altri 4 milioni erano in fase avanzata di insolvenza prima che gli incassi riprendessero nel maggio 2025.

Il perdono sarà nuovamente tassabile

I mutuatari che si aspettavano sgravi fiscali sulla remissione dei prestiti dovranno affrontare nuove considerazioni il prossimo anno. Il piano di salvataggio americano del 2021 ha temporaneamente escluso dal reddito imponibile i prestiti studenteschi federali condonati, ma questa esenzione scadrà alla fine del 2025.

In base al disegno di legge One Big Beautiful convertito in legge dal presidente Donald Trump a luglio, questo sgravio fiscale non è stato esteso. A partire dal 1° gennaio 2026, la cancellazione dei prestiti studenteschi concessi attraverso piani di rimborso basati sul reddito sarà nuovamente considerata reddito imponibile, creando potenzialmente un maggiore onere finanziario per i mutuatari che in precedenza contavano su sgravi fiscali.

Tuttavia, alcuni programmi rimangono inalterati. Condono fornito attraverso il prestito di servizio pubblico Il condono e altre iniziative mirate continueranno a essere esentasse, fornendo sgravi a determinati mutuatari che soddisfano i requisiti di ammissibilità.

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