Le batterie termiche potrebbero aiutare a ripulire settori difficili da decarbonizzare come l’industria manifatturiera e processi industriali pesanti come la produzione di cemento e acciaio. Con l’ultimo annuncio di Rondo, l’industria ha raggiunto un’importante pietra miliare nel suo impegno volto a dimostrare che lo stoccaggio dell’energia termica può funzionare nel mondo reale. Diamo un’occhiata a cosa significa questo annuncio con l’inclusione di petrolio e gas e cosa succederà dopo.

Il concetto alla base delle batterie termiche è estremamente semplice: utilizzare l’elettricità per riscaldare materiali economici e resistenti (come i mattoni) e mantenerli caldi finché non si desidera utilizzare quel calore in un secondo momento, direttamente in un processo industriale o per produrre elettricità.

Secondo l’azienda, il nuovo sistema di Rondo è in funzione da 10 settimane e ha raggiunto tutti gli standard di efficienza e affidabilità rilevanti. I mattoni raggiungono temperature superiori a 1.000 °C (circa 1.800 °F) e oltre il 97% dell’energia immessa nel sistema viene restituita sotto forma di calore.

Si tratta di un grande passo avanti rispetto al sistema pilota da 2 MWh che Rondo ha lanciato nel 2023, ed è la prima delle batterie di calore a grandezza naturale prodotte in serie che l’azienda spera di mettere nelle mani dei clienti.

Le batterie termiche possono rappresentare uno strumento importante per ridurre le emissioni: oggi il 20% della domanda totale di energia viene utilizzata per fornire calore ai processi industriali.E la maggior parte viene prodotta bruciando combustibili fossili. Il successo di questo progetto è quindi vitale per l’azione per il clima.

Tuttavia, ecco un dettaglio importante che offusca in qualche modo quella promessa: questa batteria viene utilizzata per un migliore recupero del petrolio, un processo in cui il vapore viene iniettato nei pozzi per spingere il petrolio ostinato fuori dal terreno.

Potrebbe essere difficile per la tecnologia climatica dimostrare il proprio valore contribuendo a ridurre i combustibili fossili. Alcuni critici sostengono Questi tipi di tecnologie mantengono in funzione a lungo quell’infrastruttura inquinante.

Quando ho parlato del nuovo sistema con John O’Donnell, fondatore e responsabile dell’innovazione di Rondo, ha difeso la scelta di lavorare con petrolio e gas.

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