Micron sta staccando la spina da Crucial, il suo business di prodotti di consumo, non perché le persone non lo compreranno, ma perché è più redditizio versare i prodotti direttamente nelle fauci insaziabili dei data center AI. Azienda annunciato oggi (via Il limite) che smetterà di vendere i principali prodotti di consumo (si pensi a RAM e SSD economici di fascia alta) alla fine di febbraio 2026.

“La crescita guidata dall’intelligenza artificiale nei data center ha portato a una maggiore domanda di memoria e storage”, ha affermato Sumit Sadana, EVP e Chief Business Officer di Micron.

Per citare Dick Jones di Ronnie Cox, il principale cattivo aziendale nel film RoboCop del 1987, “I buoni affari sono dove li trovi”.

L’annuncio di Micron è ancora più straziante per i produttori di PC, soprattutto per quelli che da anni fanno affidamento sulla qualità e sulla convenienza di componenti cruciali per aggiornare o assemblare i propri computer. (Dare Importante MX500 Mentre il nostro SSD economico preferito lo è da anni T500 Il nostro SSD standard preferito per PS5.) Ma Crucial potrebbe essere la prima grande vittima dell’enorme e crescente domanda di memoria del settore dell’intelligenza artificiale, che ha già portato a imprevedibili oscillazioni dei prezzi della RAM. PCWorld ha riferito il mese scorso. E le pressioni sui prezzi dei componenti potrebbero riflettersi sui giochi di fascia alta negli anni a venire. Ad esempio, le voci del mese scorso dicevano che Microsoft lo avrebbe fatto Aumenta nuovamente il prezzo sulle console Xbox Series X/S oppure potrebbero non essere più disponibili a causa del costo della RAM.

Wes è uno scrittore freelance (Freelance Wes, lo chiamano) che si occupa costantemente di tecnologia, giochi e intrattenimento dal 2020 presso Gizmodo, Tom’s Hardware, Hardcore Gamer e, più recentemente, The Verge. Ci sono due lupi dentro di lui: uno che pensa che non sarà poi così male ricominciare a collezionare console di gioco, e l’altro che pensa che lo sia, ma che sia più forte.

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