Tatsuya Nakadai, amata star dell’epoca d’oro del cinema giapponese e collaboratore abituale di Akira Kurosawa, è morto all’età di 92 anni.
L’attore, diventato famoso lavorando con il regista giapponese Masaki Kobayashi, è morto di polmonite in un ospedale di Tokyo sabato 8 novembre, ha riferito un’agenzia di stampa giapponese, citando una fonte vicina all’attore defunto. Lo ha riferito il Guardian.
Nakadai ha avuto più di 100 crediti cinematografici nel suo curriculum, dando vita ad una carriera lunga e variegata durata più di 70 anni. A livello internazionale, tuttavia, è forse meglio conosciuto per il suo lavoro nel film Ran di Kurosawa del 1985, un poema epico ambientato nel Re Lear di Shakespeare durante il periodo del “regno diffidente” di Sengoku. Nakadai ha interpretato il ruolo di un signore della guerra di nome Hidetora Ichimonji nel progetto, che gli è valso la sua unica nomination all’Oscar come miglior regista.
Nakadai era meglio conosciuto per aver lavorato a film con temi sui samurai e per aver lavorato nello stile di combattimento con la spada chanbara in quei progetti. Nonostante il riconoscimento del suo lavoro con Kurosawa, si può dire che il successo di Nakadai sul campo è stato alimentato da Kobayashi. Il regista lo ha scelto per il ruolo principale nella sua leggendaria trilogia La condizione umana, andata in onda dal 1959 al 1961, agli albori della carriera di Nakadai. Prima di ciò, però, aveva interpretato un prigioniero nel film drammatico di guerra di Kobayashi del 1953 La stanza dalle pareti spesse, che fu il vero inizio della loro collaborazione decennale.
L’attore è nato nel 1932 a Chiba, a est di Tokyo, da una famiglia operaia. All’inizio degli anni ’50, decise di dedicarsi alla recitazione piuttosto che contrarre prestiti per proseguire gli studi in un’università costosa. Preferiva il palcoscenico allo schermo nonostante la sua vivace carriera cinematografica e nel corso degli anni ha avuto nel suo curriculum opere epiche come Morte di un commesso viaggiatore, Amleto, Don Chisciotte e Macbeth.
Nel 1975, lui e sua moglie Yasuko Miyazaki aprirono la Mumeijuku School per giovani attori a Tokyo. Nel 2015, Nakadai è stato insignito dell’Ordine della Cultura, la più alta onorificenza del Giappone per i contributi alle arti da parte dell’imperatore. Inutile dire che ci mancherà moltissimo e il suo importante lavoro sarà ricordato negli anni a venire.
Lex Briscuso è un critico cinematografico e televisivo e uno scrittore di intrattenimento freelance per IGN. Puoi seguirlo su Twitter all’indirizzo @nikonamerica.















